Vittoria Belvedere e Cesare Bocci approdano al Teatro Quirino di Roma dal 14 al 26 ottobre, nei panni di due mostri sacri come Katharine Hepburn e Spencer Tracy, che furono gli interpreti indimenticabili al cinema della commedia Indovina chi viene a cena?
Il tema, quello di un matrimonio misto, fece scalpore nell’America di fine anni ’60, ma oggi è più che mai di attualità in una società sempre più multietnica.
Il soggetto di William Arthur Rose ha quasi mezzo secolo, ma anche grazie all’adattamento di Mario Scaletta, la regia di Guglielmo Ferro, i costumi di Graziella Pera, la scenografia di Fabiana di Marco e le musiche di Massimiliano Pace, si presenta come un testo fresco e attualissimo. Scaletta va anche in scena, affiancato da Federico Lima Roque, Elvira Camarrone, Ira Noemi Fronten, Thilina Pietro Feminò, Fatima Romina Alí.
«Quando mi hanno proposto questo lavoro ne sono subito stato entusiasta – spiega Ferro -. Si tratta di un testo brillante, che però trasmette un messaggio a forte connotazione sociale. L’adattamento di Scaletta ha inoltre sfrondato tutta una parte strettamente legata agli anni ’60, per farne un testo estremamente attuale, anche nel linguaggio più crudo e diretto. Si parla dunque di differenze e di comprensione, termine, quest’ultimo, che preferiamo a quello più restrittivo di tolleranza.»
«È un testo evergreen, attualissimo, certe differenze sono ancora oggi un tabù che spero possa essere presto superato – sottolinea Belvedere -. Cercheremo di non sfigurare al confronto con i mitici protagonisti del film.» «È una commedia che fa riflettere, e quando si ride il messaggio arriva ancora più forte – aggiunge Bocci -. Siamo una società multietnica in cui certe differenze di colore, di provenienza, politiche, creano ancora grossi problemi. Ho rivisto recentemente il film, oggi siamo completamente diversi e il testo, pur restando un classico, è stato un po’ modernizzato nel linguaggio.»