La Disney recluta i produttori di Shrek e adotta il 3D digitale per salvare la sua divisione animazioni dalla schiacciante concorrenza di Pixar e Dreamworks, mentre l’esordiente Gary Chapman rilegge il Secondo Conflitto Mondiale con gli occhi ipermetrici di un team di intrepidi piccioni viaggiatori che sognano nel loro luogo di ritrovo (lo scafo rovesciato di una barca a remi), di finire sulla prima pagina del “Pigeon Post” come eroi di guerra decorati. La loro funzione (e questa non è fiction) era quella di recapitare messaggi top-secret dal fronte inglese a quello francese, attraversando La Manica cercando di sfuggire agli attacchi dei falchi della brigata tedesca. I protagonisti, tra cui il piccolo e impacciato Valiant, vengono sottoposti ad un addestramento alla Full Metal Jacket per poter entrare nelle fila della prestigiosa Royal Homing Pigeon Service, il Servizio Piccioni Viaggiatori di Sua Maestà e questa è senz’altro la parte più divertente del film.

Per il resto la responsabilità di questo film d’animazione tutto “british” è riposta in un cast di talents di tutto rispetto: l’improbabile protagonista dello Sbarco in Normandia è doppiato, nella versione originale, da Ewan McGregor (reduce già dall’esperienza di Robots) e accanto a lui spiccano i nomi di John Hurt, Hugh Laurie, John Cleese e Jim Broadbent, fino al cattivo Von Talon magistralmente interpretato da Tim Curry: rimarranno nella storia i suoi metodi di tortura a base di canti tirolesi. A qualcuno darà fastidio la comicità prettamente “bellica” di Valiant: in effetti le risate si limitano ad una parodia di entrambi i fronti, tra gustosi cinegiornali di reclutamento per piccioni, a missioni operative per nuovi aspiranti eroi. Pesante ed evidente l’intervento di “digital intermediate” in post-produzione che fornisce a tutto il film una luminosità alquanto lugubre per tutta la sua durata. La storia, anche se originale, ha delle falle e delle ovvietà tali da far sorgere il dubbio che forse anche il mercato delle animazioni può subire un inflazionamento. Perdoniamo tuttavia le imperfezioni di Valiant per il suo cast tecnico di giovanissimi e attendiamo di vedere anche Chicken Little e Wallace & Gromit per scoprire tutte le carte che la Disney giocherà nella partita contro Pixar e Dreamworks SKG.

di Alessio Sperati