Quanto sia pericoloso giudicare gli altri lo sottolinea Susanne Bier nel suo film Second Chance, nelle sale dal 2 aprile. La regista danese (premio Oscar per In un mondo migliore) sposta stavolta l’obiettivo sulla paternità per raccontare una storia umana molto intensa e durissima, con venature thriller, che ha scritto con Anders Thomas Jensen, interpretata da Nikolaj Coster-Waldau, Maria Bonnevie, Ulrich Thomsen, Nikolaj Lie Kaas, Likke May Andersen.

Impegnata sul set del suo nuovo film, Bier ha mandato a Roma a presentare la pellicola il protagonista Coster-Waldau (già star dell’avvicente serie tv Il trono di spade) che qui si cala magistralmente nei panni di un capace poliziotto, felice marito e neopapà, la cui vita privata, segnata da un tragico evento, si intreccerà inesorabilmente con quella professionale, cambiando per sempre il suo destino.

Con questo film in particolare, Bier ha voluto far luce su argomenti etici facendo leva sulle emozioni, esplorare le fondamenta morali della nostra società, vagliare i confini tra il bene e il male, spingere violentemente il pubblico a riflettere e discutere sui proprio valori etici, sul comportamento del protagonista, sbagliato ma anche giusto.

Una storia che racconta ciò che accade quando persone vulnerabili sono costrette ad affrontare circostanze al di là del loro controllo, mettendo in discussione il fatto che alcune persone siano migliori, più giuste di altre. Non intendeva scioccare il pubblico, ma provocarlo, creargli inquietudine per farlo pensare. E c’è magnificamente riuscita.

Coster-Waldau spiega quanto sia difficile essere esseri umani con i propri valori e ritrovarsi poi a fare cose che non si avrebbe mai pensato di fare. Per questo, sostiene il bravissimo attore danese, bisogna fare molta attenzione a come si giudicano gli altri. Nel film si destreggia alla perfezione tra due mondi femminili estremi, creando una reazione emotiva che arriva dritta al pubblico, catturandolo e sconvolgendolo.