Donne forti, sessualmente inquiete e inquietanti. Così le racconta Paul Verhoeven anche nel film Elle, protagonista una strepitosa Isabelle Huppert vincitrice con la pellicola di due Golden Globe e due César ma esclusa dagli Oscar per il tema troppo scabroso per i gusti statunitensi, dal 23 marzo in un centinaio di nostre sale con Lucky Red.
Il settantottenne regista olandese che nel lontano 1992 in Basic Instinct rese causalmente iconico l’ ammiccante accavallamento di gambe di Sharon Stone infrangendo involontariamente un tabù, e presto porterà sullo schermo la storia medioevale di una suora lesbica toscana, prende ora pari pari il romanzo Oh… di Philippe Dejian per raccontare la tormentata vita della ricca Michèle, industriale dei videogiochi brutalmente violentata in casa da uno sconosciuto mascherato.

Una donna dal tragico passato, che maschera abilmente e cinicamente anche il brutale stupro ma che, dopo aver rintracciato il suo violentatore, inizia con lui una sorta di gioco sado-maso senza controllo. Al suo fianco un ex marito fallito, un figlio cretino, un insulso amante per di più marito della sua socia e miglior amica d’infanzia, che scoperto il tradimento non fa una piega, altra donna forte della storia come la quasi nuora e persino la moglie del misterioso, impotente stupratore.

Una storia drammatica, molto piacevole da seguire perché raccontata con misura e tanta ironia dal regista, che conferma mostro sacro l’attrice francese nei ruoli di donna tormentata. “Non volevo farne un thriller e non sono particolarmente attratto dalle donne borderline – spiega il regista presentando il film a Roma -, la loro forza era già scritta nel romanzo, ho solo accentuato qualche aspetto. La vita è fatta di strane connessioni, per me anche questa è una donna normale, non una squilibrata e neppure una immorale ma una sopravvissuta agli eventi tragici dell’infanzia che rifiuta di essere considerata una vittima”.

Il suo prossimo ciak ancora da un romanzo, ispirato a una storia vera accaduta nel Seicento in un monastero di Pescia, vicino a Firenze, raccontata nel saggio di Judith C. Brown Immodest Acts – The life of a lesbian nun in Renaissance Italy, sulla mistica lesbica Benedetta Carlini. Al centro dei suoi progetti finalmente un uomo forte, Gesù, in veste di attivista politico, ispirato al suo libro Jesus of Nazareth.