“Stiamo privando il mondo della speranza, diamogli almeno qualche illusione”. Lo sentenziano i potenti ministri economici delle finanze durante un G8 convocato per decidere i tragici destini del mondo. Sono loro, con un monaco ospite spiazzante e indecifrabile custode di segrete rivelazioni, i protagonisti del film Le Confessioni scritto e diretto da Roberto Andò, “scartato” a Cannes come tutti i film nostrani ma dal 21 aprile in oltre 250 sale italiane. Prodotto da Angelo Barbagallo con Rai Cinema, un cast internazionale con al centro Toni Servillo, Daniel Auteuil, Connie Nielsen, Pierfrancesco Favino, Marie Josée Croze, Giulia Andò, ambientato durante uno dei grandi meeting internazionali, il film mostra l’aspetto intimo e sfuggente del potere, di personaggi isolati dal mondo per approvare una manovra da lacrime e sangue per alcuni paesi. Un luogo carico di suspense dove accade qualcosa di moralmente rilevante: la confessione del capo del Fondo Monetario internazionale al monaco, preludio a un tragico e inaspettato gesto, che provocherà dubbi e paura intorno a quel segreto.

Anche stavolta la finzione ha anticipato la realtà. L’idea risale infatti a due anni e mezzo fa (prima che l’Unione europea calasse la mannaia sulla Grecia) quando Andò decise di fare una ricognizione sulle figure del potere, sull’economia che ha perso sicurezza non sapendo prevedere e fronteggiare la crisi. Il monaco è un visitatore inopportuno che scombino il gioco di quanti strangolano le identità dei paesi e la speranza nel futuro, una sorta di setta ideologica che non sa più interpretare i bisogni sociali. Un testimone che ci porta dentro i grandi interrogativi che aleggiano in uno scenario che ci riguarda sempre di più.

A parte il titolo, di Sant’Agostino c’è poco, spiega il regista. Il film, girato in due mesi in un hotel sul Mar Baltico, lussuoso rifugio dei gerarchi comunisti per la cura di malattie mentali (che ricalca le atmosfere, ma solo quelle, dell’ultimo film di Sorrentino) sottolinea le modalità della confessione che il monaco trova per far emergere ciò che quei grigi uomini di potere tengono nascosto, il retroterra di quei segreti. Un uomo di fede credibile, che oppone a un mondo di dichiarazioni ufficiali una dignitosa reticenza.