Si può far ridere a crepapelle mostrando inaudite violenze scatenate dai quotidiani soprusi? Ci riesce magistralmente il regista e sceneggiatore argentino trentanovenne Damian Szifron col suo Storie Pazzesche, nelle sale dall’11 dicembre con Lucky Red, prodotto da Pedro e Augustìn Almodòvar.

Un raffinato, coinvolgente, esilarante gioco al massacro in sei episodi, demenziali e sconvolgenti, incentrati sulla vendetta, in cui l’horror si mescola alla farsa, affidato al meglio dei divi argentini (tra cui Ricardo Darìn) per la prima volta al fianco di giovani colleghi del cinema indipendente, del teatro d’avanguardia e della tv.

Szifron sostiene che le storie del film sono frutto dell’immaginazione più sfrenata, scritte per dare libero sfogo alle sue frustrazioni. Comunque sia ci regala un gustosissimo e fedele ritratto delle pressioni del mondo in cui viviamo, dello stress causato dal sentirsi vulnerabili, impotenti, di fronte a ingiustizie di varia natura, che fomentano la voglia di distruggerne le cause. Tutti i protagonisti del film oltrepassano il sottile confine tra civiltà e barbarie. “Spesso penso alla società capitalista occidentale come a una gabbia trasparente che ci rende insensibili e distorce i nostri rapporti con gli altri – spiega il regista -. Il film racconta le storie di alcuni individui che vivono dentro questa gabbia e quando arrivano al punto di rottura, anziché reprimersi, partono in quarta senza riuscire più a fermarsi”.

Lo schermo si illumina sullo strano destino che accomuna i passeggeri di un volo di linea; su un cliente arrogante di una tavola calda che fa perdere il controllo alla cuoca. La scoperta dell’infedeltà del marito fa uscire di senno la mogliettina durante il banchetto di nozze; l’ ingiusta rimozione dell’auto in sosta con l’estenuante trafila per recuperarla fa esplodere uno stimato ingegnere specializzato in demolizioni di grandi edifici.
La violenza che si insinua negli incontri di tutti i giorni, insomma, porta alla follia i protagonisti del film che si abbandonano all’innegabile piacere della perdita del controllo.