Un film terapeutico, per aiutarsi e aiutarci a vincere la difficoltà nel gestire legami di coppia soddisfacenti o, comunque, a prenderne coscienza.  Lo ha realizzato Kim Rossi Stuart con Tommaso, una vera e propria seduta psicoanalitica di fronte alla macchina da presa, onesta e profonda, che ci fa partecipi di questo suo travagliato viaggio dall’adolescenza alla maturità.

Una storia da lui stesso definita autobiografica, in cui l’attore regista si mette letteralmente a nudo, sviscerando tutta la sua incapacità ad amare serenamente l’altra metà del cielo, e la profonda solitudine che ne consegue. Un viaggio doloroso ma a tratti anche divertente in cui molti, soprattutto maschi,  si riconosceranno. Tommaso è lui: un attore bello, giovane e in profonda crisi esistenziale, che non accetta compromessi sul lavoro rischiando di venir emarginato, che cerca disperatamente la donna ideale, ma quando sembra averla trovata fugge, piantandola in asso.

Un film che ha parecchi meriti: esce dai soliti schemi della commedia,  obbliga a guardarsi dentro seguendo il dettagliato racconto di una realtà che in molti, chi più chi meno consapevolmente, hanno vissuto, senza troppo facili e inopportuni happy end ma con una bella porta aperta alla speranza.
Kim ha anche ben scelto con chi dividere stavolta lo schermo: una Cristiana Capotondi più matura e ben calibrata nel ruolo della compagna “normale” e per questo scaricata e la giovane dirompente Camilla Diana, autoironica e ruspante bomba sexy, bravissima e bella, capace di tenergli testa senza troppe contorsioni mentali.
Come giustamente puntualizza l’autore, un viaggio che la specie umana non può evitare, per non perpetrare l’imbarbarimento che è davanti ai nostri occhi.