Dal 1 giugno in sala il commovente film di Valérie Donzelli

«Non volevo raccontare la storia di una malattia, ma di una giovane coppia che deve affrontare una prova così difficile: volevo che fosse un film vivente, pieno di energia». E ci è pienamente riuscita Valérie Donzelli che nel commovente La guerra è dichiarata racconta, dirige e interpreta col compagno Jérémie Elkaim, l’odissea che ha affrontato con lui contro il tumore maligno che colpì al cervello il loro piccolo Gabriel a soli diciotto mesi. Una guerra durata cinque anni, dalla quale il bambino (che ha voluto interpretare se stesso alla fine del film) è uscito vittorioso.

In questa sua seconda pellicola (che ha rappresentato la Francia all’Oscar e arriva dal 1 giugno nelle nostre sale distribuito dalla Sacher di Nanni Moretti) l’attrice-regista racconta con mano leggera e tono brillante la storia di una giovane coppia innamorata che affronta con coraggio, lucidità e a tratti con un po’ di sana leggerezza una lunga prova, tra diagnosi terribili e inaspettate, pesanti interventi chirurgici, degenze infinite in ospedali dove Valérie ha davvero passato anni mentre il figlio affrontava la chemioterapia e dove ha voluto girare il film.

«Quando ho scritto questa sorta di diario durante la malattia di Gabriel facevo per prendere appunti e per non dimenticare – spiega lei presentando la pellicola a Roma -. Era una questione pratica. Quando poi con Jérémie abbiamo scritto la sceneggiatura, volevamo raccontare una giovane coppia innamorata che si trova a dover fronteggiare questa terribile prova, in modo molto reale, a cominciare da ciò che ci avevano detto i medici».

Un film autobiografico, ma solo in parte perché, spiega la la regista: «Nel realizzarlo non ho mai avuto la sensazione di rivivere un vissuto. Ho raccontato una personale come credo facciano tutti i registi, magari in maniera incosciente. Ho avuto invece la sensazione di condividere con tanta gente il mio passato. È come se avessimo eliminato il brutto di questa vicenda e condiviso il bello con il pubblico. Quello che mostriamo è esattamente quello che devono affrontare i genitori dei bambini con tumore al cervello. È anche un omaggio ai medici e alla sanità francese, che è ottima e gratuita».

Ma soprattutto una grande storia d’amore, romantica, intensa e toccante di una coppia moderna che la vita mette davanti a una durissima prova. Insieme dichiareranno guerra al nemico della loro felicità che si è accanito contro il loro bimbo, combattendolo con fermezza e coraggio. Un film che parla di malattia e trasuda vita, una guerra combattuta con le armi dell’amore, una vittoria. Anche se dopo, nulla sarà come prima.