Si lancia da un’auto in corsa, distrugge un elicottero senza l’aiuto delle pallottole e sente ancora un attrazione fatale per il pericolo in ascensore. Da più di vent’anni John McClane, al secolo Bruce Willis è un eroe duro a morire. Tutto ebbe inizio nel 1987 conDie Hard per la regia di John McTiernan. In quegli anni il giovane Bruce, da poco trentenne, aveva all’attivo tre anni nella serie tv Moonlight nei panni del detective privato David Addison ed una chioma se non fluente sicuramente più visibile. Oggi, a 52 anni, il divo Willis, protagonista di film come Il Sesto sensoArmageddonSin City ed Alpha Dog ha perso la sua scarsa capigliatura ma certo non la credibilità per un action movie all’insegna della spettacolarità. “ L’obiettivo di questo film è quello di fare cose incredibili – dichiara – E’ come un giro sulle montagne russe, ed alla fine non rimane che gridare “ wow”. Diretto da Len Wiseman e ditribuito dalla Fox con 600 copie dal 26 ottobre, Die Hard – Vivere o morire, quarto capitolo della saga, vede McClane mettersi sulle tracce di giovane hacker, Matt Farrell, per consegnarlo nelle mani dell”FBI. Ma anche il più semplice dei compiti per McClane si trasforma in un avventura all’ultimo respiro, capace di mettere a dura prova la preparazione atletica di Willis. “ Non salto più velocemente come prima, sono più lento a buttarmi dalle macchine e mi faccio più male. Inoltre debbo competere con dei ragazzini che non erano nemmeno nati quando ho girato il primo film. Insomma più di tutto ho cercato di sopravvivere e di uscirne senza danni permanenti”. Scherzi a parte Bruce Willis appare in perfetta forma, spinto anche da un ritrovato entusiasmo che lo porta ad accettare e cercare una diversificazione interpretativa.

“ Ho sempre pensato che con l’andare avanti degli anni avrei ricevuto proposte per film diversi, più impegnati dove avrei dovuto dimostrare veramente di saper esercitare il mestiere d’attore.” Una capacità che l’ex ragazzo del New Jersey saprà sicuramente mettere in gioco in Pinkville, prossimo film di Oliver Stone ambientato durante il massacro di My Lai avvenuto in Vietnam nel 1968 ed in Against All Enemies di Robert Radford tratto dal libro del generale Richard Clarke, consigliere per la lotta al terrorismo di ben tre presidenti. “ Forse per la prima volta Stone realizza un film non su delle ipotesi, ma su dei fatti comprovati. Fino ad ora erano in pochi a conoscere la strage di My Lai, tanto che la Casa Bianca ha cercato d’intervenire e mettere a tacere le cose senza successo.” Eppure, nonostante la sua partecipazione a due progetti dal sapore dichiaratamente politico il suo interesse per la materia è davvero scarso. “ Certo stiamo vivendo un momento veramente interessante. Una donna ed un uomo di colore si stanno contendendo la possibilità di arrivare alla Casa Bianca, ma io non nutro un grande interesse per la politica. Quello che mi interessa è che, chiunque verrà eletto, faccia veramente qualchecosa di concreto contro il terrorismo”. Interrogato sui suoi sogni nel cassetto, sempre che ne abbia ancora, dichiara: “ Sto vivendo un momento fantastico della mia vita. Un momento in cui sento di poter fare ciò che voglio con sicurezza ed impegno. Anche scegliere ruoli che negli anni passati non averi mai avuto il coraggio di accettare”. E per finire si alza per ringraziare i giornalisti presenti, uno ad uno con una stretta di mano. Tanto per dire che nulla va dato per scontato, tanto meno il successo, e che, probabilmente, Bruce Willis non si diventa per puro caso.

di Tiziana Morganti