Un film di denuncia sul ruolo della donna in una società patriarcale, ma anche un teso thriller con una eroina matura, una crime-story fuori dai canoni. Dal 24 luglio arriva nei cinema con Wanted, Vera sogna il mare, un noir sui generis della regista e montatrice kosovara Kaltrina Krasniqi.
La storia prende le mosse dall’ostinazione di Vera, rimasta vedova, a lottare contro un sistema che cerca di sabotare la sua vita e sottrarle l’eredità del marito magistrato, morto improvvisamente lasciando qualche scheletro nell’armadio.
Interprete di mezza età specializzata nel linguaggio dei segni, Vera conduce un’esistenza serena: moglie, madre e nonna amorevole e impeccabile. La sua vita viene sconvolta dal suicidio del marito e dall’indesiderata, continua e minacciosa comparsa di uomini che rivendicano la proprietà della loro casa di famiglia. Man mano che le tessere di un complotto criminale inizieranno a comporsi, la vita della donna sarà sempre più in pericolo, scatenando la sua imprevedibile scaltrezza nel cercare di salvarsi.
Un ritratto intimo e allo stesso tempo universale di una donna che deve affrontare la cruda realtà quando si scontra con le disparità di genere ancora profondamente radicate ai nostri giorni. “Nel film, il destino di Vera mette in luce una spietata società postbellica invischiata nella corruzione, in cui le donne possono essere solo un danno collaterale di uno sviluppo che non vuole ostacoli – spiega la regista-. Mi vedo come un’intima e curiosa osservatrice della sua vita, intenta a metabolizzare il dramma interiore della sua esperienza quotidiana. La sua sottomissione mi mette a disagio e mi commuove allo stesso tempo perché sia il cinema che la letteratura hanno raramente, se non mai, ritratto le donne della sua generazione”. Fra paura e diffidenza, Vera sarà costretta a prendere in mano il destino della famiglia e a combattere per difendersi da chi vorrebbe depredarla di tutto.