Cosa significa essere una famiglia? Cerca di spiegarlo Paul Thomas Anderson nel film d’azione Una battaglia dopo l’altra, che ha prodotto, sceneggiato e diretto affidandola a un cast stellare con protagonisti Leonardo DiCaprio, Benicio Del Toro, Sean Penn, nelle sale dal 25 settembre con Warner. Ad affiancarli gli efficaci Regina Hall, Teyana Taylor, la debuttante Chase Infiniti, Wood Harris, Ala Haim.Una storia contemporanea, movimentata, avvincente, divertente, girata con sequenze d’azione audaci tra El Paso, in Texas e Eureka, in California, location incredibili che hanno alimentato la storia, con l’ausilio delle suggestive musiche di Jonny Greenwood.
Da vent’anni Anderson pensava di realizzare un action movie, con protagonista una rivoluzionaria e le suggestioni carpite dal romanzo Vineland sugli anni ‘60. Una storia sulla famiglia, sui modi in cui amiamo e odiamo, elementi che non passano mai di moda, che stanno a cuore al pubblico. Ha dunque dato vita al personaggio di Bob Ferguson (DiCaprio), una sorta di rivoluzionario hippie anti-establishment, scettico e paranoico su tutto e tutti, che vuole cambiare il mondo. È innamorato di Perfidia (Taylor), ma lei gli spezza il cuore. Con il passare del tempo diventa sempre più irritabile e chiuso, cerca di essere un buon padre per sua figlia Willa (Infiniti). “E’ la tipica storia di un eroe. Il mio personaggio aveva la capacità di proteggere ciò che ama e di lottare per ciò che ama, ma l’ha perduta – spiega DiCaprio -. Tenta di riconquistarla, di non avere paura in un’epoca in cui siamo tormentati dalla paura e costantemente messi a tacere. E’ una persona isolata, sospettosa e paranoica e si ritrova a dover tirare fuori il craggio, ha un obiettivo: proteggere sua figlia, ma anche in questo sta fallendo”.
Penn si cala a meraviglia nei complessi panni di Lockjaw, un supercattivo infido che compie azioni orribili ma con una inaspettata insicurezza. Del Toro è Sensei, l’istruttore di karate di Willa. Quando la situazione precipita e la ragazza scompare, Bob si rivolge a lui per ritrovarla. “I personaggi sono contraddittori. Possono essere divertenti, pericolosi e amichevoli allo stesso tempo. I cattivi non sono totalmente cattivi, e anche i buoni sono corrotti, non sono dei bravi ragazzi – sottolinea Del Toro -. Penso che in gioco ci sia la paternità. Il rapporto tra il personaggio di Leo e quello di Chase è il cuore del film. È ciò che ne muove l’aspetto emotivo attraverso ogni tipo di errore, ostacolo ed esplosione lungo il percorso, così possiamo vedere se la figlia crescendo prenderà in mano il proprio destino”.