Dopo aver fatto impazzire mezzo mondo (ma in Italia è passata in sordina, grazie a una distribuzione non proprio ottimale), torna Elle Woods, la bionda che ha fatto impazzire la facoltà di Legge di Harvard in La rivincita della bionde. Guardaroba che farebbe schiattare Barbie d’invidia, unghie manicurate, piedi perfetti calzati Prada e un sorriso accattivante sempre sul volto, Elle di solito porta sottobraccio un cagnolino e pesanti tomi di giurisprudenza. Lei è una bella con l’anima, una bionda platinata che ha pure il cervello, una che, proprio come Barbie, può esercitare qualunque mestiere alla grande, e ha sempre l’abito giusto per ogni occasione. Chiamatela come vi pare, fatto sta che quando Elle si mette in testa qualcosa, con molto impegno la ottiene. Questa volta è decisa a far approvare una legge che abolisca una volta per tutte i test per i cosmetici sugli animali. Questo dopo aver scoperto che la mamma del suo Bruser (ma non si chiamava Tyson?) è una cavia in un laboratorio privato. Per far questo Elle mira dritta al centro del bersaglio e si reca a Washington. Sarà di nuovo una macchia rosa in mezzo a tanto grigiore.

A parte le acconciature, i vestiti (ma Elle, nel primo film, indossava un sacco di colori e di abiti bellissimi, non era ridicola) e la cascata di capelli biondi però, il personaggio è stato svuotato e il sequel non è affatto all’altezza del precedente film. Quella era una storia di crescita e di affermazione, era la rivendicazione di tutte le donne che tengono al proprio aspetto fisico. Era come se una si fosse finalmente fatta avanti e avesse gridato: «Non siamo necessariamente stupide!» e fosse stata d’incoraggiamento alle altre. Elle aveva dovuto lottare per guadagnarsi buoni voti, aveva studiato e lavorato sodo, aveva rinunciato a molte feste e a un paio di sedute di manicure. Qui invece sembra una ‘baciata dal cielo’ a cui riesce tutto senza fatica. Non ci si riesce ad identificare in lei. Il film manca di mordente: se ci sono spunti davvero felici e le situazioni più paradossali sono davvero esilaranti, non sono pochi nemmeno i punti morti e le assurdità. Elle Woods non era una macchietta, era una donna reale, per quanto eccentrica, aveva dei sentimenti e anche lei talvolta era scoraggiata. Qui c’è solo un automa dai capelli biondi che crede di risolvere tutto con la Coppa dell’Amicizia. Per fortuna Reese Witherspoon ha una grande verve comica e riesce ad infondere al personaggio un’energia senza pari. Così – almeno quella! – la comicità è salva. L’invasione di Delta Nu a Washington è assolutamente strepitosa! Il solito discorso – lettera d’amore per l’America un po’ meno.

di Federica Aliano