La battaglia dei sessi è un tema arcaico. Ma le donne hanno saputo dimostrare di saper lottare per spezzare gli schemi in cui gli uomini le costringevano a stare. E’ una lotta di potere sempre aperta, perché gli uomini non vogliono ancora accettare un no come risposta da parte di una donna. Ne è profondamente convinto il regista Steven Spielberg che ha incentrato il suo nuovo film The Post, strepitosamente interpretato da Meryl Streep e Tom Hanks, nelle nostre sale dal 1 febbraio, sulla figura di Katharine Graham, la prima donna editore del quotidiano americano The Washington Post.

Nel 1971, spronata dal testardo direttore del suo giornale, seppe dire no a chi voleva limitarne la libertà di stampa, provocando la prima grande scossa nella storia dell’informazione. Contro il parere unanime del suo consiglio d’amministrazione, decise di pubblicare documenti top secret che svelavano la massiccia copertura di segreti governativi sulle verità intorno alla terribile guerra in Vietnam insabbiate per anni da quattro Presidenti, rischiando il carcere e mettendo a serio rischio la sopravvivenza della testata. In ballo c’era anche il destino di migliaia di soldati americani mandati al macello in una guerra che il loro governo non aveva mai creduto di poter vincere.

Un storia che parla di rapporti personali e di coraggio, del potere della verità, un avvincente thriller politico su un tema più volte affrontato dal cinema ma che Spielberg sa proporre come sempre con ritmo perfetto, linguaggio incalzante e essenziale, attori dal primo all’ultimo in stato di grazia, bravissimo nel creare un crescendo di tensione che fa vivere la vicenda come se avvenisse tutto in tempo reale.
“La stampa libera è il guardiano della democrazia – commenta Spielberg, presentando il film con i due protagonisti  -, nel ’71 quando Nixon tentò di negare questo diritto ci volle un giudizio della Suprema Corte per ristabilirlo. Fu un atto inaudito e oggi la stampa è in allarme per la disinformazione, le fake news che circolano se qualcosa non piace al Presidente. La storia del film è assolutamente attuale. La Graham incontrò grande difficoltà a farsi valere in un mondo governato dagli uomini. Il nucleo emotivo del film è darle voce”.

“Questo film doveva essere uno sguardo nostalgico sul passato, ma dopo le ultime elezioni americane sono aumentati gli attacchi e le ostilità verso la stampa e le donne, il film è diventato una riflessione su quanto strada non abbiamo fatto!” commenta Streep . Non sa spiegarsi come mai ci sia voluto tanto tempo perché le donne dicessero basta a tanta violenza e sopraffazione maschile. “Non è una battaglia nuova ma oggi l’aria è cambiata dappertutto nel lavoro, a Hollywood c’è stata una grande apertura dopo questa grande recente ribellione femminile – sottolinea l’attrice -. La protagonista del film prende una decisione così forte che sfida persino Nixon. Si può imparare ad avere coraggio, ma noi non lo insegniamo abbastanza alle nostre ragazze!”.