Commedia, sentimento, dramma e mistero sono gli ingredienti di Mina Settembre, serie tv in 6 puntate dirette da Tiziana Aristarco, liberamente tratta dai racconti di Maurizio de Giovanni, in onda in prima serata su Rai1 domenica 17, lunedì 18 gennaio e poi per altre quattro successive domeniche. A dare il volto alla protagonista una intensa e solare Serena Rossi, affiancata tra gli altri da Giorgio Pasotti, Giuseppe Zeno, Marina Confalone, Nando Paone, Christiane Filangieri, Valentina D’Agostino, Massimo Wertmuller, Rosalia Porcaro.
Scritta da Doriana Leondeff, Fabrizia Midulla e Marco Videtta, coprodotta da Rai Fiction con Italian International Film, Fulvio e Paola Lucisano, questa serie offre anche un affresco di Napoli, e più in genera e del nostro Paese e dell’umanità variegata e sorprendente che lo popola.

Un dramedy sentimentale ambientato a Napoli, che ha per protagonista un’assistente sociale alla continua ricerca di una soluzione ai problemi degli altri. Una donna dal carattere deciso, ma anche dolce e fragile, che prova a rimettere in piedi la propria vita dopo la separazione dal marito fedifrago ma sempre innamorato e l’arrivo del fascinoso ginecologo del consultorio in cui lavora. Temporaneamente ospite a casa di sua madre, cinica alto borghese dalla battuta tagliente, Mina si ritrova anche a fare i conti con un mistero legato al passato del suo adorato padre, morto da poco. Decisa a scoprirlo, si lancia in un’indagine che la porterà a confrontarsi con una verità molto più scomoda di quanto immaginasse.

“Sono tante storie che diverranno un unico racconto – racconta Tiziana Aristarco – Si parte dalla protagonista per costruire il suo mondo di affetti: amiche, amori, famiglia e ancora uomini e donne che le chiederanno aiuto. Una donna empatica, che si butta nelle cose, spesso non è diplomatica, non sempre è politicamente corretta. E’ una donna che ancora si deve trovare, e per queste sue fragilità la si ama un po’ di più. Con Serena abbiamo lavorato molto per rendere Mina piena di sfumature. Ne esce il ritratto di un personaggio moderno, e attuali sono le storie che dovrà affrontare e provare a risolvere”.
Hanno scelto prevalentemente attori napoletani, eccetto il marito di Mina (Pasotti), che per esigenze narrative doveva essere del Nord. Rimanere fedeli alla città era un forte desiderio – spiega ancora la regista -. Una città, piena di rumori, che ho dovuto imparare a conoscere e che mi ha rapita. La città del quartiere Sanità, del Vomero, Forcella, Gianturco, Chiaia. Abbiamo usato spesso i flashback come forma di racconto. Mina alla fine della storia sarà un’altra donna. Migliore? Forse”.

In attesa di condurre a marzo lo show del sabato sera della prima rete Rai, Serena si rimette dunque in gioco come attrice, e anche stavolta dà un’ottima prova. “Il mio percorso artistico è ormai ventennale e variegato,mi sono sempre messa in gioco con impegno, fatica, serietà, mi lancio in sfide sempre diverse, metto da parte l’ansia e la trasformo in positività – dice la trentacinquenne artista napoletana-. Parto sempre con l’entusiasmo alle stelle poi mi blocco, ma la passione mi aiuta a superare le difficoltà. La musica è stata la mia prima passione (papà chitarrista, mamma cantante, nonno autore di canzoni ndr.), non era nei miei pensieri fare l’attrice, mi gioco questa carta appena possibile”. E anche questa è una carta vincente, a giudicare dalla spontaneità che mette nei personaggi rendendoli credibili e molto umani, sprizzando  simpatia, ironia, e gioia di vivere anche quando recita situazioni complicate e dolorose. “C’è tanto di mio in Mina – confida-: determinazione, empatia, fierezza, dinamismo, modernità, io però non sono indurita dalla vita come lei”. E attende che il suo bimbo cresca per poter tornare al teatro, magari con un musical.

Pasotti e Zeno nella serie si contendono le sue grazie. “Il triangolo amorose è un archetipo, non solo della cinematografia, difficile trovare le persone giuste a renderlo credibile – spiega Pasotti -. Giuseppe e io rappresentiamo due mondi opposti, si rischiava di cadere nel banale. E’ una serie bella e complessa, spero di aver trasmesso anche la tenerezza del personaggio”. E’ la prima volta che il quarantasettenne attore bergamasco gira a Napoli e con una regista donna. “Tiziana ti fa capire tutto con un sorriso – confida -, capisci e obbedisci”. “I rivali in amore creano la conflittualità che è l’essenza della messa in scena, e non solo in amore – aggiunge Zeno -. Il mio personaggio è un ingenuo, di estrazione popolare, rappresenta tutte le sfaccettature di Napoli.