Su canale 5 dal 15 novembre la fiction Baciati dall’amore

Baciati dall’amore, fiction in 6 puntate in onda da martedì 15 novembre in prima serata su Canale 5, è stata l’ultimo atto di Pietro Taricone. Mediaset l’ha dedicata a lui, scomparso l’anno scorso in un tragico incidente pochi giorni dopo il termine delle riprese. E alla presentazione della serie, la commozione nel rivederlo, così bravo e vitale, era tangibile. Creatura del Grande Fratello che stava spiccando  un bel volo nel mondo di celluloide, interrotto dalla non apertura di un paracadute, oggi Pietro rivive in questa delicata e divertente commedia sentimentale ambientata a Napoli, ben diretta da Claudio Norza, di cui è protagonista al fianco di (suo fratello) Giampaolo Morelli, (il padre) Lello Arena, (la mamma) Marisa Laurito, del suo ex compagno nella Casa, Flavio Montrucchio, di un’altra creatura televisiva) Gaia Bermani Amaral, e da attori più navigati come Marco Columbro, Maria Amelia Monti, Iaia Forte.

Su tutti loro Carlotta Ercolino, ideatrice e cosceneggiatrice della storia, ha cucito alla perfezione i personaggi, impegnati nell’eterna e sempre divertente lotta tra Nord e Sud. Morelli, un architetto mollato dalla moglie con cinque figli che fa il fioraio nel negozietto del padre, s’innamora della biologa marina milanese trapiantata all’acquario di Napoli, in procinto di “convolare” con il rampante avvocato amico del padre magistrato. A complicare le cose l’arresto del padre di lui, scambiato per un potente camorrista evaso, ad opera del babbo di lei.

E gli eventi incalzano fino alla fine, legando le vicende degli uni agli altri, con leggerezza, sentimento e ilarità, tipiche della buona, tradizionale commedia napoletana. «Abbiamo lavorato con attenzione maniacale sullo stato emotivo dei personaggi – spiega il regista -, le battute dovevano uscire naturalmente, guidate solo da sensazioni e sentimenti». Pietro l’aveva colpito durante le riprese della Nuova Squadra. «Era un attore ancora tutto da scoprire. Era stato relegato ai ruoli più facili, legati alla sua fisicità, non aveva ancora tirato fuori il suo potenziale esplosivo. Aveva la commedia nel sangue».

E lo dimostra in questo ruolo di cantautore fallito a caccia di provini, istigato e protetto da mamma’, che non lavora per non ‘guastarsi la voce’. «Era gentile, fragile, recitava in punta di piedi con grande rispetto per tutti – continua a ricordare Norza -, chiedeva sempre consigli per migliorare con una simpatia, una modestia e una professionalità che lo facevano amare da tutti». La sua perdita è stata un dolore enorme per tutti, per questo hanno voluto rendergli omaggio dedicargli la serie.

Che ha richiesto nel dopo riprese un lavoro da certosino, soprattutto per il musicista Maurizio De Angelis. «Il problema erano i brani cantati da Pietro – racconta il produttore della serie Nicola De Angelis (figlio di Guido) -. Maurizio ha fatto un taglia e incolla della presa diretta molto difficile ma coerente con la voce di Taricone, salvando il massimo, riga per riga». «Tutti diciamo che la televisione fa schifo, che la fiction fa schifo – aggiunge Lello Arena (nei doppi panni del fioraio e del camorrista) – abbiamo voluto alzare il tiro sulla qualità. Ci siamo rimboccati le maniche e credo che ci siamo riusciti. Quello che si è dato da fare più di tutti è stato Pietro. Il successo dipenderà da lui. Sono sempre i migliori che se ne vanno».