Un festival vivo, divertente, colto, testimone di una grande tradizione, e anche progetto per il futuro. Lo afferma Steve Della Casa, direttore artistico del Torino Film Festival che torna per la 41esima edizione dal 24 novembre al 2 dicembre nel capoluogo piemontese, sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Domenico De Gaetano.
Uno dei tratti distintivi della selezione è il grande ritorno della commedia, popolare e d’autore, in tutte le sue possibili formulazioni: politica, minimalista, malinconica, metatestuale.
Sono 181 i film presentati in Selezione Ufficiale, di cui 128 lungometraggi, 13 mediometraggi, 40 cortometraggi, 59 anteprime mondiali, 10 anteprime internazionali, 3 anteprime europee e 68 anteprime italiane, selezionati su più di 4000 opere visionate.

Il maestro Pupi Avati sarà l’ospite della serata inaugurale alla rinata Reggia barocca di Venaria, che avrà come madrina della cerimonia di apertura l’attrice e neoregista Catrinel Marlon e sarà trasmessa in diretta su Hollywood Party di Rai Radio3. Tra i numerosi ospiti di un festival che coniuga cultura e spettacolo, contraddistinto dalla vocazione pop e dallo spirito di ricerca, Oliver Stone, Fabrizio Gifuni, Christian Petzold, Caterina Caselli e Paolo Conte, Kyle Eastwood, Drusilla Foer, Mario Martone, Barbara Ronchi, Baloji, Thomas Cailley .

In programma una selezione di opere estremamente ricca e articolata senza gerarchie di sorta, tra cinema di ricerca e scritture di genere, maestri internazionali e giovani promesse. Uno spirito che si dispiega nelle diverse sezioni del festival, nei dieci documentari in concorso, nei cortometraggi, nelle più interessanti opere prime della stagione, nelle retrospettive, nei momenti di riflessione su temi scottanti come la violenza sulle donne e l’ Aids attraverso gli interventi di Monica Guerritore, protagonista del film d’esordio alla regia di Catrinel Marlon, e di Laura Morante, ospite del Festival con il film Folle d’amore – Alda Merini di Roberto Faenza.
Se la scoperta di nuovi talenti è la missione di questo Festival fin dalla sua prima edizione, è altresì importante la riscoperta del cinema dei maestri del passato sui quali si fonda lo sguardo delle nuove generazioni, come la retrospettiva integrale dedicata a Sergio Citti, e quella dedicata al mito americano di John Wayne al quale l’artista Ugo Nespolo ha dedicato il manifesto della kermesse.