Il lunedì sera di Rai 1 è all’insegna del crime. Dal 10 gennaio alle 21,25 per quattro serate va in onda Non mi lasciare, una favola nera a tinte forti, ricca di pathos, tensione, azione, diretta da Ciro Visco tra le suggestive calli di Venezia. Le indagini serrate della polizia contro i fenomeni di pedopornografia che dilagano nel dark web sono al centro di questa coraggioso telefilm prodotto da Rai Fiction con PayperMoon Italia, che ha per protagonisti Vittoria Puccini, Alessandro Roia e Sarah Felberbaum, poliziotti impegnati nella caccia dell’assassino di un bambino. Durante le serrate indagini metteranno le mani su un vasto giro di violenze perpetrate ai danni di giovanissimi, soprattutto se emarginati, attraverso la rete.
Una storia contemporanea con personaggi dell’oggi in cui tutti possono riconoscersi. Il vicequestore Elena Zonin (Puccini) vive a Roma dove si occupa di crimini informatici e dà la caccia a una rete di pedofili responsabile del rapimento e della vendita sul web di minori. Quando dalle acque della Laguna di Venezia affiora il corpo senza vita un adolescente apparentemente sucida, lei parte per Venezia da dove si era allontanata vent’anni prima. Qui ritroverà i colleghi Daniele Vianello (Roia) e la moglie Giulia (Felberbaum), un tempo la sua migliore amica. Le indagini li porteranno alla scoperta di un caso complesso e articolato, e i tre dovranno fare i conti, oltre che con il loro passato, con nemici potenti e insospettabili, in una missione che metterà a repentaglio la loro stessa vita.

I produttori hanno scelto di girare a Venezia, città amata in tutto il mondo, per rendere la serie internazionale e appetibile anche all’estero (dove è già stata acquistata da Canal Plus). “Le calli veneziane sono un elemento fondamentale della storia– spiega Ivan Carlei presentando la fiction online con il cast-. Mettiamo in scena il duro lavoro della polizia postale contro i crimini informatici. Il tema è delicato ma la televisione deve mettere in luce certi problemi, non nasconderli”.
“Ho sempre usato la rete in modo positivo, girando il film ho scoperto cosa vi si può celare sotto – commenta il regista -. C’è voluto coraggio per affrontare questo tema noir carico di suspance, cercando di andare oltre a questa dolorosa realtà, dare speranza”. La serie scava negli abissi dell’animo umano unendo al mistero e all’ azione l’indagine psicologica. “E’ una storia che ha al suo centro le emozioni. Quando si dà luce a un mondo nascosto, profondo e all’ apparenza oscuro, bisogna avere l’ardire di sporcarsi le mani – sostiene Visco-. Perché solo opponendo l’immagine alla realtà, vince la luce. Con coraggio. Perché è solo con il coraggio che si porta in superficie ciò che è sempre stato nascosto nel buio. Dei veri fuoriclasse del mondo attoriale che hanno dato forma, anima e cuore a personaggi complessi, mi hanno regalato una serie unica, inattesa, speciale. Ognuno di loro incarna un archetipo del nostro carattere, della nostra vita, un aspetto della nostra personalità, talvolta nascosto, talvolta esplicito che però ci definisce e che può aiutare lo spettatore a empatizzare con la nostra storia”.

“Elena mi è subito piaciuta, è una donna umanamente spezzata dentro da un evento del suo passato, psicologicamente coinvolgente – spiega l’attrice fiorentina -. E’ intuitiva, coraggiosa e determinata sa creare un legame con le persone. Ma è anche fragile, insicura, piena di paure, un’ eroina imperfetta con tante zone d’ombra”. E’ convinta che il dark web nasconda pericoli, vada conosciuto e controllato. “E’ un mondo che conoscevo marginalmente, ma ho una figlia quindicenne e le preoccupazioni sono aumentate – ammette Puccini – .Internet può arricchirti,  ma devi saperlo usare”. “Ho due figli piccoli, gestisco io le tecnologie che usano – aggiunge Roia -. Bisogna restare continuamente in ascolto, i ragazzi insegnano sempre qualcosa”.