In questi giorni approda nei cinema del territorio nazionale un interessante film di coproduzione italo-argentina dal titolo “Sangue nella bocca”, distribuito in Italia dalla Cinedea. Diretto da Hernan Belon, il sensualissimo film, ambientato nel mondo della box, è interpretato da Leonardo Sbaraglia, Eva De Dominici e dall’italiana Erica Banchi. Una trama davvero intrigante.
Ramon Alvia è un pugile professionista che si trova alla fine della sua carriera. La moglie Carina pretende che si ritiri per impegnarsi in altre attività. Lui resiste, pensa di essere ancora giovane e di poter continuare a vincere. In palestra, Ramon incontra e scopre Débora, una giovanissima e bella boxer donna. Sedotto dalla gioventù, dal fascino e dalla forza selvaggia di Deborah, Ramon sente che può recuperare tutta la sua energía. Rinuncia alla sua famiglia e lascia il suo manager, abbandonandosi ad una relazione appassionata in cui piacere e dolore sono strettamente legati e la violenza aumenta ad ogni round.
Un film sulla passione. Perché qualcuno è preso da un amore folle? Cosa succede quando in un rapporto amore e potere si mescolano? Ramon e Debora si innamorano come mai prima avevano fatto. Ma competono. Il desiderio di Ramon è di assorbire la forza e la gioventù che non ha più. Debora, invece cerca di competere con lui su un piano di parità e cerca di ottenere il rispetto come atleta e come donna.
Un film che esplora il rapporto delle persone con il corpo. Il piacere è lì. Il dolore anche. Ramon e Debora fanno sesso fino allo sfinimento, fino al limite delle loro forze, farsi male senza pietà. Perché farlo? Come se fossero stati anestetizzati e l’unico modo per svegliarli è attraverso la sofferenza e il piacere estremo. C’è qualcosa di molto contemporaneo su questo. Se c’è un Dio, “un oltre”, se non c’è niente, se c’è uno spirito che resta, tutto passa attraverso il corpo. Il corpo è l’inizio e la fine. Questo è, in sintesi, il “messaggio” dell’opera, già grande successo di incassi in Argentina.