Tanti appuntamenti per commemorare il ventennio dalle stragi

La televisione non ha perso la memoria. Nei prossimi giorni film, documentari, racconti, testimonianze saranno in onda sulle reti pubbliche e private per non dimenticare l’efferata eliminazione mafiosa dei giudici Falcone e Borsellino, due stragi parallele che vent’anni fa cambiarono l’Italia.  A Capaci persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Antonio Montinari, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. A Palermo, in via d’Amelio toccò poco dopo al giudice Paolo Borsellino e ai suoi agenti.

Si è cominciato ieri, 18 maggio con il film di Claudio Bonivento Vi perdono ma inginocchiatevi (la pellicola sarà disponibile per 7 giorni dalla messa in onda all’indirizzo www.la7.tv). Tratto dal libro di Rosaria Schifani (vedova dell’agente di Falcone, Vito) e Felice Cavallaro che racconta la tragedia con gli occhi dei familiari delle vittime, con Tony Sperandeo, un cammeo di Massimo, Lollo Franco, Silvia D’Amico, Raffaella Rea, Antonio Vito Di Bella, Francesco Venditti, Lorenzo Roma, Vincenzo Crivello e Luigi Burruano. Sullo schermo in primo piano non il massacro di Capaci ma la vita degli agenti che hanno accompagnato e protetto Falcone e Borsellino, le loro vicende private e a quelle delle loro famiglie, persone comuni con piccoli e grandi problemi quotidiani, gioie e dolori. Gli incontri del regista con la vedova Schifani e la vedova Montinaro hanno fornito agli sceneggiatori il materiale umano per poter raccontare ciò che è stato prima e ciò che è stato dopo e per poter andare oltre la cronaca e le immagini di repertorio.

Sabato 19 maggio alle 15.35 (replica alle 18.35 e 23.05) con lo Speciale SkyTG24 Jetlag su Giovanni Falcone, 20 anni dopo un reportage sulla lotta alla mafia del magistrato siciliano, le sue difficoltà, la Palermo di ieri e di oggi. A seguire, alle 23.30 su Rai2, Tg2 Dossier ricorderà in diretta quei giorni drammatici nei quali in Sicilia fu sferrato un attacco senza precedenti alla legalità. Con il supporto di filmati d’epoca, interviste a testimoni e parenti delle vittime, ospiti in studio e in collegamento con la Sicilia, il racconto e l’analisi dell’attività investigativa di Falcone e Borsellino, il loro impegno etico, la loro solitudine, gli interrogativi che ancora rimangono senza risposta, il punto sulla presenza della criminalita’ organizzata nell’economia italiana.

Domenica 20 maggio dalle 23.30 RaiUno proporrà il racconto in presa diretta della strage di Capaci a partire dalle prime ore dopo l’attentato. Una narrazione visiva che documenta il susseguirsi tragico di quelle ore, si snoda attraverso le testimonianze degli agenti di scorta sopravvissuti all’attentato in un primo momento ‘dimenticati’ nei corridoi dell’ospedale Civico di Palermo.

Lunedì 21 maggio doppia serata su RaiTre. Alle 21.10 andrà in onda il documentario di Felice Cavallaro Ho vinto io, con protagonista Rosaria Schifani, la vedova dell’agente morto nella strage di Capaci, e alle 22.15 Carlo Lucarelli presenterà Il segreto di Paolo Borsellino, con la ricostruzione delle due stragi, filmati di repertorio e indagini. Rosaria Schifani, che durante il funerale di Falcone del 25 maggio del ’92 fece uno straziante appello alla giustizia, nel documentario di  Cavallaro torna sui luoghi della tragedia, racconta le sue riflessioni sulla mafia e la decisione di lasciare Palermo per dare un avvenire al figlio, oggi allievo ufficiale nell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo. «Questo ragazzo rappresenta i figli della generazione marchiata a fuoco dalla mafia, come il figlio di Borsellino – sottolinea Cavallaro – e il messaggio del documentario è che vale sempre la pena di stare dalla parte giusta».

«È un’iniziativa bella e non retorica – commenta il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, alla presentazione in Rai dei documentari -. Diffonde messaggi di cultura della legalità e della presa di coscienza di cui tutti dobbiamo farci carico della lotta alla mafia. Educazione e formazione delle coscienze sono modi per vincere la lotta alla mafia. È vero che Rosaria Schifani ha vinto perché è riuscita, come altre donne che hanno avuto la sua stessa esperienza, a trasmettere un messaggio di fiducia ai figli che hanno raccolto l’eredità dei padri con passione e generosità ma senza rancore perché hanno capito il significato del sacrificio dei loro padri». «Ricordare fatti del passato, in questo Paese, non è mai soltanto fare memoria – sottolinea Lucarelli -. Lo sarebbe se questi fatti appartenessero davvero al passato, alla storia, conosciuti, spiegati, analizzati e risolti. Ma i fatti della nostra storia mantengono tanti punti oscuri, tanti misteri che gravano sul presente. È così per gli omicidi e le stragi del ’92 e del ’93, per Giovanni Falcone e, soprattutto, per Paolo Borsellino: raccontarne la storia non può ancora essere una celebrazione e uno stimolo ma sempre un’indagine».

Il pezzo forte arriva su Rai1 martedì 22 maggio alle 21.10 con  il film di Alberto Negrin Paolo Borsellino. I 57 giorni, intepretato da Luca Zingaretti con Lorenza Indovina, Enrico Ianniello, Davide Giordano, Rori Quattrocchi, Andrea Tidona e le musiche di Ennio Morricone. Il film tv racconta gli ultimi giorni di Paolo Borsellino, dall’attentato a Giovanni Falcone a quello di via D’Amelio di cui fu vittima. Il magistrato della Procura di Palermo cerca di scoprire gli autori e i mandanti della strage di Capaci ripartendo dalle indagini di Falcone. Una lotta contro il tempo, consapevole che i responsabili della morte del suo collega e carissimo amico Giovanni sono pronti ad eliminare anche lui. Un commovente racconto di come Borsellino ha affrontato, nei rapporti con la moglie e i figli e nel suo intimo, un viaggio verso la morte per un assoluto senso di responsabilità rispetto al suo compito.