Per superare la crisi anche il Circo cambia pelle. Sull’onda delle recenti fortunate serie cinematografiche, uno sciame di zombie, vampiri, sataniche bambine infestano anche il lugubre tendone del Circo de Los Horrores, installato a fianco dello stadio Flaminio di Roma fino al 6 aprile e poi a Milano, Genova e Torino. Ispirato ai racconti di Allan Poe, lo spettacolo sfida l’Italia, terra madre dell’arte circense, dopo la fortunata tournée in Spagna, America Latina e Miami, con più di un milione e mezzo di spettatori, che ha sorpreso pubblico e critica per l’innovativa messa in scena e la perfetta miscela tra teatro, circo e cabaret. E’ sconsigliato ai ragazzi sotto i dieci anni per i terrificanti personaggi che si aggirano minacciosi tra il pubblico, accompagnati da violentissimi effetti sonori che richiamano i classici film dell’orrore del passato. L’ambiente è infatti paragonabile a un set cinematografico, smarrito tra la nebbia, con al posto della classica pista del circo un antico cimitero gotico degli inizi del XIX secolo.

Nosferatu, uscendo dal sacello, fa gli onori di case e da filo conduttore alla sua spaventosa storia che si dipana tra coreografie e messe in scena tenebrose. Protagonisti Grimo il pagliaccio assassino; la mummia che svolazza su nastri che si perdono tra le sue bende, la giovane trapezista che si dondola in aria appesa per i capelli, putridi vampiri che danzano sensuali mentre azzannano la loro vittima. Su un letto disfatto le bambine dell’esorcista (due giovanissime e brave contorsioniste mongole) flettono i loro corpi al limite del possibile simulando spasmi e convulsioni, mentre gli zombie (quattro ottimi acrobati congolesi) sfidano il fuoco e le leggi della fisica mentre due ottimi equilibristi rumeni si sorreggono l’un l’altro sotto il patibolo della morte. Non mancano Il pazzo, la vampira (italiana, della scuola circense veronese), la sposa morta, la piagnucolona, la suora macellaia, belzebù e via tra varie altre “amenità” che allieteranno le circa due ore e mezzo di spettacolo da pelle d’oca. Il tutto “allietato” dalle musiche di Mike Oldfield e Camina Burana. Lo spettacolo è ideato e diretto dal mimo cinquantenne spagnolo Suso Silva, formatosi al Circo de los Muchachos,  da sette anni porta in giro il suo Manicomio degli Orrori. “In questo spettacolo – spiega – il pubblico partecipa ad una gran terapia di gruppo nella quale diventeranno reali le sue fantasie e le sue paure più terribili. Non troveremo soluzioni, torneranno a casa con un problema più importante di quello con il quale sono arrivati. Nella durata dello spettacolo non è molto chiaro chi siano i veri pazzi, se gli spettatori o gli artisti dello show”. E poi, sottolinea Suso “non ce paura più intensa di quella che non si vede ma si intuisce, come succede innumerevoli volte nel Circo de Los Horrores”.