Su SkyArteHD dal 7 marzo alle 21.10

Irrompere dietro le quinte poco prima della rappresentazione per intervistare gli attori attanagliati dall’ansia è un’impresa praticamente impossibile per chiunque. Ci è invece riuscito Marco Baliani, che per il suo programma Camerini, in onda per otto puntate dal 7 marzo ogni venerdì alle 21.10 su Sky Arte Hd (canali 110, 130 e 400 di Sky), ha carpito le emozioni, i pensieri, i segreti degli attori prima di entrare in scena, riuscendo a mettere a nudo la loro trasformazione da persona a personaggio. Il vantaggio è che essendo lui stesso attore, scrittore e regista, ha trovato terreno fertile tra “i colleghi”, a cominciare da Stefano Accorsi che ha condiviso di recente a lungo con lui il palcoscenico e dunque non ha esitato ad aprirsi. Lo stesso è avvenuto con Pierfrancesco Favino, ripreso anche durante il cambio d’abito, praticamente nudo. Nella lista ci sono anche il solitamente più che schivo Valerio Mastandrea, Pippo Delbono, Emma Dante, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni.

Una produzione originale, realizzata con il prezioso appoggio del Teatro della Pergola di Firenze, che indaga il mondo della recitazione dal camerino, il luogo chiave della preparazione degli attori, tra aneddoti e curiosità, rituali scaramantici e inquietudini. “L’idea mi è venuta dopo uno spettacolo, per rispondere alle domande del pubblico, affascinato più dalla persona che dal personaggio, ci mettiamo tutta l’adrenalina della prima” spiega Baliani, presentando il programma sul palco del Teatro romano Ambra Jovinelli dov’è nata la puntata su Favino. “E’ stato tutto abbastanza naturale anche se era uno spettacolo complicato, di cui curavo anche la regia – racconta l’attore romano -. Il nostro mestiere viene spesso raccontato come improvvisato, è bene far vedere che invece dietro c’è tanto lavoro, fatica, sforzo fisico, mentale, emotivo. Che Marco sia un attore ti permette di parlare di tutto ciò che c’è dietro, dei suoi simboli. E’ uno scambio spirituale, ti riconnetti con le tue profonde ragioni per cui ha scelto di fare teatro. Mancavo dalle scene da sette anni, ho visto chi veramente decide di venirti a vedere, un microcosmo sparso in tutta Italia, so come sono fatte le sue orecchie”.

“Con un attore-conduttore si crea un incontro atipico, un dialogo completamente diverso. Marco ti permette di metterti  a nudo in modo non voyeristico” spiega Accorsi, ripreso prima del suo spettacolo alla Pergola con Baliani. “Nelle due ore e mezzo che sto con loro in camerino –gli fa eco l’autore – li prosciugo di chiacchiere, il lavoro vitale è poi il montaggio, ridurre tutto a una ventina di minuti. Non è psicoanalisi, né terapia ma un parlarsi, con qualche sorpresa”.
Il primo camerino di Favino fu all’Accademia: “Meravigliosamente angusto – ricorda -. Ci insegnavano a rispettarlo, non lo lascerei mai in disordine o con le luci accese. E’ un luogo di decompressione, devo sentirlo come casa mia”. “In camerino ci sto ma non mi siedo – racconta Accorsi -, mi scaldo la voce, risveglio il corpo, faccio streccing. E ascolto il brusio che viene dalla sala, ti fa aumentare l’adrenalina”.