Andiamo a Quel Paese” è il titolo della commedia di Ficarra & Picone che arriva in sala il 6 novembre. Un’esclamazione che non ci sentiamo di rivolgere ai due autori e protagonisti perchè, in questo squallido panorama di filmetti italiani triti e ritriti, hanno saputo mettere in scena una storia, non originalissima, ma ben scritta e divertente, che affronta in modo comico ma non ridanciano e senza volgarità, la piaga del secolo: la disoccupazione, con tanto di soluzioni, solo per il momento assurde.

Ottima la scelta del cast, con Mariano Rigillo, Tiziana Lodato, Francesco Paolantoni, Nino Frassica, Fatima Trotta, Lily Tirinnanzi, Ludovico Caldarera e alcuni veri abitanti di Rosolini, in provincia di Siracusa, dove è stato girato il film, che comunque ruota intorno al duo, con lo scaltro e cialtronesco Salvo che coinvolge l’ingenuo Valentino nelle sue trovate al limite del legale per sbarcare il lunario.
“Proponiamo una soluzione particolarmente creativa alla crisi, con una critica satirica alla società – spiegano gli autori e protagonisti -. Oggi molti campano solo se hanno qualche pensionato in casa che li aiuta”.

Amici da sempre, rimasti entrambi senza lavoro (Ficarra pure con moglie incinta e figlia a carico), lasciano Palermo per il paesello natale dove in loro soccorso economico arriveranno una schiera di anziani parenti che accetteranno di essere “gestiti”, soprattutto alla Posta, per l’ “incasso pensioni”.
Dopo aver trasformato gli appartamenti di famiglia in una sorta di “case di riposo” e aver tragicamente perso qualche zia, considerando che le inevitabili dipartite avrebbero assottigliato i guadagni, l’astuto Salvo architetta un escamotage per assicurarsi almeno una “reversibilità”.

Non mancherà un gustoso colpo di scena finale. Problema che alla luce dei recenti eventi vaticani, non sembra poi così lontano da possibili soluzioni, laicamente attese da tempo.