Dal 17 dicembre il nuovo film del regista premio Oscar per “American Beauty”

Mentre il cinema italiano arranca in un limbo di pellicole inconsistenti, dagli Usa  arriva American Life, un ottimo, divertente affresco dei nostri tempi. Sam Mendes, premio Oscar per American Beauty, torna a ritrarre con graffiante cinismo il disagio esistenziale in cui si dibattono varie coppie di diverse estrazioni sociali, il loro bisogno di appartenenza, la ricerca del proprio posto nel mondo. Lo fa con ironica e spietata lucidità, attraverso una commedia che parla della condizione umana. Il film (nelle nostre sale dal 17 dicembre con Bim) sceneggiato da Dave Eggers e Vendela Vida che affrontano con leggerezza temi seri e delicati, racconta le vicissitudini comiche e affettive di una coppia di trentenni in viaggio attraverso l’America d’oggi. Burt (John Krasinski) e Verona (Maya Rudolph) stanno per entrare in una nuova fase della loro vita, con tutte le speranze, le paure e l’eccitazione per l’arrivo del primo figlio.  S’interrogano su cosa significhi mettere su famiglia di questi tempi.

Si chiedono come, quando e dove riusciranno a mettere radici, partono alla ricerca del posto più adatto a costruire il loro nido. Un viaggio interminabile, da Phoenix a Tucson, da Montreal a Miami, dove vivono parenti e amici con svariati (spesso comici) problemi esistenziali. «Burt è un sognatore, un ingenuo, ma quando vuole sa essere lucidissimo – spiega Krasinski -. Prende la vita come viene, non si fa troppe domande, è Verona che ogni tanto lo richiama alla realtà. Avere un figlio ti cambia la vita, non puoi più vivere da incosciente, devi dimostrarti responsabile, forte. Loro due sono elettrizzati e terrorizzati». «Lei e Burt condividono il loro piccolo mondo fin dai tempi del college, lavorano entrambi da casa – spiega la Rudolph -, ora che sta per arrivare un bambino devono cercarsi un nuovo nido e decidere dove. Lei è la forza propulsiva nel rapporto, ma senza di lui non sarebbe la stessa. Durante il viaggio cominciano a intravedere come potrebbe essere in futuro la loro vita». Il film sottolinea la differenza tra una casa e “la casa”, dove poter aprire tutte le tue porte interiori con amore, pazienza e generosità. Per Mendes è un film pieno di speranza, di vita.