Due puntate per la nuova fiction TV di casa RAI

Per gli amanti delle fiabe romantiche in costume la tv riporta in auge Sissi, l’imperatrice Elisabetta di Baviera incoronata nel 1854 a sedici anni imperatrice d’Austria, idolo del suo popolo, giovane moderna e ribelle, in una rilettura contemporanea che ha come protagonista Cristiana Capotondi. Una sfarzosa coproduzione internazionale in onda su Raiuno in prima serata domenica 28 febbraio e lunedì 1 marzo, promossa dalla Publispei di Carlo Bixio (Un medico in famiglia) garante di prodotti televisivi dagli ascolti milionari, già acquistata da una trentina di paesi stranieri. La fiction diretta da Xaver Schwarzenberger con David Rott nei panni dell’imperatore Francesco Giuseppe, la strepitosa Martina Gedek (Le vite degli altri) imperatrice madre, Licia Maglietta e Christiane Filangieri rispettivamente mamma e sorella di Sissi, nasce dal soggetto di Nicola e Giuseppe Badalucco con Franca De Angelis con la sceneggiatura da Ivan Cotroneo e Monica Rametta.

Una favola moderna senza lieto fine che prende volutamente le distanze dalla trilogia cinematografica anni ’50 diretta da Ernst Marischka con protagonista Romy Schneider e volutamente tralascia i capitoli più drammatici della vita dell’imperatrice asburgica. “Sissi è un mito che non abbiamo voluto distruggere – spiega il regista -, per questo ne raccontiamo la storia fino alla sua incoronazione come Regina d’Ungheria, il suo maggior successo politico, fedeli al proverbio tedesco che consiglia di finire la festa quando si è sul più bello”. Il telefilm è stato girato senza badare a spese tra la Hofburg di Vienna, i giardini e i castelli di Schonbrunn, Eckertsau, Brunnsee, e Miramare di Trieste, con scorci veneziani, una ventina di carrozze storiche tra cui una originale del 1740 con sei cavalli, un centinaio di cavalli, duemila comparse, settecento costumi cuciti da sartorie italiane con tessuti nostrani tra i quali spicca l’abito di nozze di Sissi con la sottogonna fatta con oltre ottanta metri di tulle.

“Tanta italianità in una coproduzione internazionale mi riempie di legittimo orgoglio” dice il direttore di Raifiction Fabrizio Del Noce sottolineando che i diritti acquisiti con i film sono ormai patrimonio della Rai. “La Sissi che tutti si sono abituati ad amare – aggiunge – è stata ridipinta con la sua ribellione, ma non solo, scriveva poesie inneggiando alla propria libertà, mi ha colpito la sua disperazione, rara. Noi raccontiamo il suo romanzo, le sue difficoltà, il suo ruolo anche politico. È stata l’imperatrice più bella del suo secolo”. “Abbiamo cercato di mettere nella sceneggiatura tutto ciò che è servito a formare la persona, il confronto con il mito, seguendo una linea romantica che raccontasse il sogno, la favola”.

“Ho cercato una strada diversa da quella della Schneider per raccontare le emozioni di Sissi, il suo ruolo politico  – spiega Cristiana Capotondi che per avere il ruolo si è sottoposta a quattro provini -. Sono una fan di Romy fin da piccola ma ho voluto dimenticare i suoi film, cercare una chiave di lettura diversa, questo personaggio mi resterà dentro a lungo”. Non trova analogie fra Sissi e lady D. “Sissi era una vera imperatrice, il suo ruolo politico e storico è ciò che la distingue da Diana d’Inghilterra, personaggio più mediatico che protagonista della storia”. Anche lei, ammette, è stata una figlia difficile: “Non mi sono quasi mai ribellata ma imposta sì, non mi si poteva dire di no, obbligai i miei genitori a farmi fare questo mestiere. La libertà è uno dei valori più importanti, allora era inusuale, lei era moderna, anticipava i problemi d’oggi, io oggi mi preoccupo di essere felice e realizzata”.