Da domenica 14 febbraio in onda su RaiUno le sei nuove puntate della fiction “Capri”

Dopo tanta fiction impegnata, RaiUno riprende fiato col melò. E proprio domenica 14, la sera di San Valentino torna “Capri”, sempre più feuilleton denso di lacrime, amori e intrighi. Tutto rinnovato il cast, ringiovanito,  e con tanto di tendone – discoteca, sicuramente per accaparrarsi un pubblico under venti (a nostro avviso speranza vana) che magari preferisce musiche più moderne alle melodie classiche scritte, anche per questa terza serie, da Peppino di Capri. Per rassicurare il pubblico ultra maggiorenne non mancano però gli innesti “rassicuranti” come l’ormai onnipresente Lando Buzzanca, Giuliano Gemma, Mariano Rigillo e Shell Shapiro.

Unica sopravvissuta alla morìa degli storici protagonisti (Pession, Assisi, Capparoni) è Bianca Guaccero, la “malafemmena” Carolina Scapece, ravveduta dopo due anni di galera, che torna a casa per farsi perdonare le perfidie del passato e risollevare le sorti ormai appassite di Villa Isabella. Dov’è  ricomparsa a sorpresa la padrona contessa ritenuta morta da anni. Nei suoi panni un’ironica Lucia Bosè, dedita più ai gioielli che al pagamento dei debiti, che prima farà la guerra all’ex nemica Scapece ma poi le affiderà l’impresa (redditizia) del rilancio dell’avita magione. Al suo posto nella tomba e nel ritratto sul muro finirà invece dalla prima puntata l’amatissima Reginella, anima della villa e dell’isola, che a sua volta darà saggi consigli dalla parete.

Sei puntate in tutto,  prodotte da Rai Fiction con Rizzoli Audiovisivi, dirette dai pazienti Francesca Marra e Dario Acocella e in onda, come tradizione di RaiUno, la domenica sera. E già si sta scrivendo la quarta serie per la quale si prenota soddisfatta la Bosè e tutto il cast. A frenare tanto entusiasmo ci pensa però il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce il quale, prima di riaprire i set (molti dei quali per questa terza serie hanno visto la luce tra le più economiche Sperlonga, Santa Marinella  e i teatri di posa di Cinecittà), aspetta il responso dell’Auditel.  Lucia Bosè, capelli sempre più azzurri, ormai residente da anni in Spagna (dove ha fondato un Museo degli Angeli alle porte di Madrid) mancava dalle scene italiane ormai da anni, salvo un’apparizione nella fiction  “I Vicerè” di Faenza.

«Mi sono divertita moltissimo – racconta Lucia -, all’inizio avevo detto per carità a una serie lunga, troppi copioni da imparare, poi mi hanno convinta. Il primo giorno mi sono sentita violentata dai ritmi di lavoro tanto serrati, il cinema è un’arte e la televisione un mestiere, ora dico grazie perché ho imparato un mestiere che ha un futuro». Smentendo quanto sostengono in tanti che lavorare per tv e cinema sia la stessa cosa aggiunge: «Per fare televisione devi scordarti il cinema, le sue luci, i suoi tempi, ma è un mestiere che affascina». Lei era sparita da anni per mancanza di proposte interessanti: «Non mi è piaciuto il mio ruolo nei Vicerè – confessa senza peli sulla lingua -, mi sono dedicata al mio museo a Segovia. In Italia c’è poco cinema e io non sono adatta a quello spagnolo e poi i miei registi sono tutti morti, non mi piace vivere nel passato, portarmelo sulle spalle».

«I film d’oggi arrivano poco in Spagna – aggiunge la Bosè -, non è più il cinema di allora, era un’epoca d’oro, nessuno andava a scuola di recitazione, ci mettevamo la faccia, e funzionava».  Con Capri però ha sempre avuto un rapporto speciale: «Da quando avevo 18 anni ci passo le vacanze, ho avuto anche una casa, altro che Maldive e Caraibi, è un’isola che ha una storia, la piazzetta è un salotto, ci ho vissuto gli anni più belli tra grandi feste nelle ville. Se la Rai lascia “Capri” è un delitto, ma si deve scrivere una vera storia, bella».