In onda su RaiUno in prima serata il 2 e 3 dicembre

“La felicità è possibile”. E’ il messaggio lanciato dalla tv pubblica che, per riscaldare il cuore degli spettatori in questi cupi tempi di crisi, torna a parlare d’amore. Con Vittoria Puccini, la moderna Anna Karenina del kolossal in onda in prima serata su Rai1, lunedì 2 e martedì 3 dicembre. Algida, bellissima, l’attrice toscana presentando il film alla stampa, glissa sui sussurri intorno a un suo nuovo amore nato sul set di questa mega produzione targata Rai Fiction e Lux Vide, coprodotta con partner francesi, tedeschi e spagnoli. Sceneggiata da Francesco Arlanch (che rivisita con qualche licenza il romanzo di Lev Tolstoj più sfruttato dai media), la costosissima miniserie è stata girata in otto settimane nella gelida Lituana da Christian Duguay che ha diretto l’ottimo cast internazionale con, al fianco della Puccini, Benjamin Sadler (Aleksej Karenin) Santiago Cabrera (il conte Vronskij), Lou De Laage (Kitty), Max Von Thun (Constantin) Carlotta Natoli (Dolly), Pietro Sermonti (Stiva), Angela Molina (la contessa Vronskaja), Sydne Rome (la principella Scerbtskaja).

Vittoria Puccini non sembra temere più di tanto il confronto con le attrici che l’hanno preceduta in questo ruolo, come Greta Garbo, Vivian Leigh, Sophie Marceau, Carol Halt e di recente Keira Knightley. Anche se, confessa: “La complessità del ruolo mi incuteva terrore. Il rovescio della medaglia era poter contare anche sul romanzo. Prima di ogni scena leggevo il capitolo del libro cui si riferiva e ci trovavo tante sfumature che mi hanno aiutata. Il regista non ha voluto che vedessi gli altri film – racconta -, voleva un’Anna nuova, estremamente passionale, che decide di vivere la sua vita in maniera assoluta. Una donna vera, contraddittoria, dalle scelte estreme, moderna, che vuole sentirsi libera di vivere la propria vita come vuole, fuori dalle convenzioni sociali. La sofferenza è come un’espiazione della sua colpa. Mi ha arricchita, in ogni riga trovi un mondo con mille sfumature”. Non crede che Anna sia un’eroina. “E’ una donna vera, che compie anche scelte sbagliate – sostiene -. E’ vittima di se stessa, lotta per affermare la sua identità ma poi si ritrova sola. E’ lei che diventando insicura rovina il rapporto con l’amante. Quando non stai bene con te stessa tendi a darne la colpa agli altri, ma il dramma è dentro di lei. Non trova un’identità, non si sentirà mai a proprio agio, è come se non avesse un suo posto nel mondo”.
A rendere davvero spettacolare il telefilm, le abilissime maestranze italiane che hanno superbamente confezionato musiche (Antongiulio Frulio), costumi (Enrica Biscossi), scenografie (Cosimo Gomez), trucco (Giancarlo Del Brocco) e parrucco (Francesco Pegoretti), con la splendida fotografia di Fabrizio Lucci (che pare abbia ‘impressionato’ anche il cuore dell’attrice fiorentina).
“E’ il nostro grande regalo di Natale- dice il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta-, una  rilettura del testo che restituisce uno dei sensi profondi del romanzo: un’ indagine fisiologica sulle declinazioni dell’amore attraverso due storie, di Anna e di Kitty, una trae luce e significato dall’altra. Un lavoro psicologico sulla scrittura dei personaggi, interpreti tra luci e ombre della complessità inedita della storia. Un romanzo classico ma in chiave più moderna, adatta per il pubblico d’oggi”.
“Con la Rai abbiamo tenuto il mano il pallino editoriale della coproduzione, dato una traccia culturale significativa” tiene a sottolineare il presidente della Lux Vide, Matilde Bernabei. “Una produzione complessa, girare a meno 20 gradi ha però reso possibile creare a costo quasi zero la mega pista di pattinaggio sul ghiaccio nella piazza principale della capitale, Vilnijus –racconta divertito l’ad, Luca Bernabei -. E’ stata invece un’impresa trovare due treni dell’800, scovati fortunosamente su un binario morto, perfettamente restaurati e ora regalati al museo. Molte carrozze d’epoca, invece, le abbiamo portate dall’Italia. Mentre giravamo, pensando fossero destinate ai turisti, due stranieri ci sono saliti sopra, tra gli attori, avendo poco tempo abbiamo continuato le riprese cercando di nasconderli!”.
Il regista è stato attratto dalla sceneggiatura. “Estrae i valori moderni del viaggio percorso da Anna, tra amore, coraggio, vergogna – spiega Duguay -. E’ il quinto lavoro che faccio per la Lux, ho capito cosa attrae il pubblico internazionale e questa storia parla a tutti”.