Dal 12 settembre riapre Porta a Porta, il salotto televisivo della seconda serata di Rai 1 al suo 29esimo anno di vita. I protagonisti della stagione politica, i personaggi del mondo finanziario, dell’imprenditoria e del sindacato continueranno a confrontarsi sul rilancio del Paese e sulle misure necessarie per la salute economica e sociale ogni martedì, mercoledì e giovedì. Bruno Vespa seguirà il dibattito politico interno, ma anche quello internazionale in vista delle elezioni europee di giugno 2024. E, come sempre, ci sarà spazio anche per la cronaca, l’attualità, il costume e i nostri stili di vita.
Forte dei buoni ascolti registrati nei tre mesi sperimentali della passata stagione, torna da stasera dopo il Tg1 delle 20 anche Cinque Minuti, l’approfondimento di Vespa sul caso del giorno. Vespa darà voce alla mamma e alla maestra di una delle due bimbe violentate di Caivano che, spiega, “insegnare in quel retroterra mostruoso é come fare il missionario a Pechino”.
Ad aprire la stagione sarà la premier Giorgia Meloni, poi sarà la volta di Giuseppe Conte e poi di Elly Schlein.

Vespa si dice orgoglioso di avere otto spot pubblicitari che interrompono il suo show notturno, massacrandone gli ascolti. “All’ una di notte portiamo in Rai tanti soldi – sottolinea -, il doppio del costo del mio programma, nulla in confronto ai contratti di certi famosissimi personaggi dello spettacolo”. A chi gli chiede se si riferisce a Fabio Fazio, risponde: “L’avete nominato voi, certo è il maestro dei contratti, non è stato cacciato nessuno dalla Rai del nuovo corso, chi se ne è andato ha sicuramente scelto un budget superiore”. Non si capacita invece dell’addio di Lucia Annunziata, che ha pure rifiutato un ingresso in politica, e si congratula invece con Pier Silvio Berlusconi per aver portato in squadra Bianca Berlinguer, malgrado i non sfavillanti dati di ascolto al suo esordio su Rete 4. “Diamo tempo al tempo – dice -, non si può giudicare un programma alla prima puntata, il pubblico della rete deve conoscerlo a fondo”.

Si rivolge infine all’Autority perché lo aiuti nei suoi Cinque Minuti a sfuggire agli assurdi della par conditio in vista delle Europee del 2024. “Sono elezioni drammaticamente proporzionali, ogni partito fa vedere quanto realmente vale, sarà una campagna elettorale molto dura, in tv ci vorrà molto equilibrio”,