Una storia di formazione moderna per una generazione alla ricerca della sua “vera” identità, che vuole affermare sé stessa al di là del genere, dell’orientamento sessuale e delle convenzioni sociali. Debutta in Italia dall’11 marzo al 3 aprile al Teatro Brancaccio di Roma,  Tutti Parlano di Jamie il musical, manifesto di una nuova generazione nel segno dell’inclusività.
Per vestire gli scintillanti panni di Jamie è stato scelto Giancarlo Commare, attore rivelazione della soap Il Paradiso delle Signore e prossimamente nella serie Sky Original Romulus 2 e su Rai 1 in Rinascere dove interpreterà Manuel Bortuzzo.
Ad interpretare la coraggiosa mamma di Jamie, la cantante  Barbara Cola; la drag queen Logo Chanelle, l’attore e doppiatore Marco Mannella, l’amica della madre di Jamie l’attrice e tik toker Ludovica Di Donato. La severa insegnante di Jamie è la cantante e attrice Lisa Angellilo, l’amica del cuore di Jamie è Benedetta Boschi, il bullo della scuola è Flavio Marullo. Umberto Noto interpreta il Padre di Jamie; le altre due drag sono Michele Savoia e Sebastian Gimelli Morosini.

Nato dal documentario della BBC del 2011 Jamie: Drag Queen at 16, storia vera dell’adolescente Jamie Campbell che nel paesino di Sheffield nel Nord dell’Inghilterra combatte con il sorriso la sua battaglia contro i pregiudizi, il pluripremiato musical ha debuttato nel 2017 all’Apollo Theatre di Londra, raccogliendo un successo di pubblico e critica tale da diventare presto anche un film targato Fox, uscito nel settembre 2021 e ancora disponibile in streaming sulla piattaforma Amazon Prime Video. Il musical ha debuttato con grande successo anche a Tokyo, Seul, Los Angeles e Sydney.

Una storia, come già avvenuto per Billy Elliot, che parte da un piccolo paese inglese per portare la sua rivoluzione “gentile” in giro per il mondo. Racconta le vicende di Jamie, un adolescente abbandonato dal padre che ha un sogno ambizioso: essere libero di esprimere sé stesso anche attraverso abiti femminili. Non è solo la scelta di voler diventare una Drag Queen, come crede all’inizio, a renderlo “diverso”, ma soprattutto la voglia di normalità nella diversità, come scoprirà alla fine. Ogni persona è unica e irripetibile… è il “glitter sopra il grigio di città”.
Lo spettacolo mette in scena, nel classico stile del Musical Theatre, un testo divertente e commovente con canzoni pop e coreografie originali che spaziano tra diversi generi; uno stile fresco ed immediato che, grazie alla sua forza ed energia, riesce a travolgere il pubblico con il suo messaggio di inclusività e libertà.