La scommessa di Mauro Mazza contro lo scetticismo della Rete

«Non è il teatro che torna in Tv dopo 33 anni, è la televisione che prova a farsi teatro». È questa la grande scommessa del direttore di RaiUno Mauro Mazza che vuole riportare sulla rete ammiraglia, in prima serata, la prosa del grande Eduardo De Filippo. La prima delle quattro commedie scelte dal vasto repertorio del grande autore napoletano è stata Filumena Marturano, con Massimo Ranieri e Mariangela Melato, trasmessa il 30 novembre in versione “italianizzata” per renderla comprensibile a tutti, dalle Alpi alla Sicilia, lasciandone però intatti la costruzione e i ritmi dialettali, per rispettare l’anima dell’autore. Un bel regalo per il grande pubblico del piccolo schermo che da anni chiede a gran voce di poter riavere il teatro a orari possibili. E Mazza lo ha accontentato. Ci è riuscito, spiega, grazie all’azienda, che ha vinto qualche perplessità iniziale e ci ha creduto; all’ottimo lavoro tecnico del centro di produzione Rai di Napoli.

Grazie anche alla regista Franza di Rosa che ha portato la sua esperienza televisiva, alla musica del maestro Ennio Morricone che ha lasciato la sua impronta. «Non ci siamo fatti mancare niente – sottolinea Mazza -, dagli ostacoli “burocratici” alle difficoltà tecniche, dai costi ridotti all’osso ma comunque sempre superiori a quelli di ogni spettacolo di intrattenimento, alle resistenze di quanti guardavano con scetticismo all’operazione». Se tutto andrà bene (in materia di ascolti, ma non solo), sarà un buon investimento per il futuro.  Per la “milanesissima” Melato doversi calare nei panni “napoletanissimi” di Filumena è stata un’esperienza che l’attrice definisce “singolare”. «All’inizio mi sono sentita un po’ persa – racconta -, parlavano tutti napoletano, ma alla fine ho imparato a pronunciare anch’io certe parole come loro. Eduardo mi offrì la parte tanti anni fa, ero ancora più milanese di ora – ricorda l’attrice -, dissi di no perché mi sembrava la stravaganza di un grande maestro. Sono una perfezionista schifosa, non accetto mai ruoli non adatti a me».

A strapparle via ogni dubbio ci è riuscito Massimo Ranieri: «Un grande condottiero – lo definisce Mariangela -, pieno di passione, volontà, estro, coraggio. È come fare teatro per una platea diversa, molto più vasta. Spero che il pubblico risponda bene al nostro entusiasmo. Di Filumena ho cercato di evidenziare i lati meno evidenti, il suo vero valore: la comprensione. Comunque vada, è stata un’esperienza meravigliosa, in un’epoca così buia, dove ci si vergogna a parlare di cultura». Un’ avventura partita oltre un anno e mezzo fa. Innovativa, perché i testi sono stati praticamente tradotti in italiano: «È stata la fase piu’ difficile, c’erano delle dissonanze rispetto al testo originale ma le abbiamo risolte pian piano», racconta Ranieri, che ne ha curato l’adattamento con Gualtiero Peirce, ha il ruolo di protagonista e ha curato anche la regia teatrale. 

«È stata un’operazione coraggiosa, abbiamo affondato il coltello fino in fondo ma dovevamo portare la commedia di De Filippo in tutte le case degli italiani, e poi anche Eduardo nelle sue commedie ha fatto sempre in modo di essere capito anche a Milano. Ci sono momenti in cui bisogna ridare la parola ai telespettatori, e chi meglio di Eduardo e del teatro poteva ridare serenità al pubblico televisivo. Oggi vedo spesso una televisione troppo spinta per i miei gusti». Ranieri ha evitato di imitare Eduardo, cercando di mettere in primo piano la forza della sua formidabile attualità: «Filumena – dice – è una donna che racconta le contraddizioni, le passioni, i dolori, i sogni delle donne di oggi e di sempre». Nei prossimi mesi andranno in onda Napoli Milionaria, Sabato, domenica e lunedì e Questi fantasmi.