Channing Tatum e Jenna Dewan sono giovani, carini e particolarmente sorridenti ( nonostante all’aeroporto abbiano smarrito i loro bagagli), amano ascoltare musica hip hop, rhythm and blues, jazz e nessuno dei due poserebbe mai per foto poco vestite. Mentre lei sogna un musical, lui si vedrebbe bene in un kolossal storico alla Braveheart, ma per ora entrambi rappresentano perfettamente il sogno americano per eccellenza in Step up ( nelle sale dal 26 gennaio), ultimo film del filone musicale dedicato ad un pubblico di giovanissimi. Diretto da Anne Fletcher, una delle più importanti coreografe americane, il film segue l’andamento di una favola moderna a ritmo di hip hop tra le mura di una scuola d’arte ( c’è un vago richiamo alle atmosfere che furono di Fame), ed i quartieri periferici della città caratterizzati da boss locali e malavita giovanile ( anche qui il riferimento ad 8Mile non poteva mancare). Nora Clark è una giovane e benestante ballerina, mentre Tyler Gage è un disadattato, orfano senza una precisa direzione nella vita. Per entrambi la danza sarà la realizzazione di un sogno ed il riscatto di una vita. Messi in piedi tutti i più classici luoghi comuni tipici di un film giovanile ( irrinunciabile sembra essere la figura del bello e dannato che non solo conquisterà la ragazza più carina della scuola, ricca ed incompresa, ma afferrerà un successo inaspettato), la Fletcher ha avuto comunque il merito di costruire una vicenda che trae forza dalle sonorità e da coreografie complesse, riprese con il giusto punto di vista per esaltare l’insieme e l’armonia del movimento. ” Avere Anne come regista ci ha fatto sentire più sicuri e protetti – ammette Jenna – Spesso nei film ci sono delle splendide coreografie ma il regista trova difficoltà a riprenderle nel modo migliore. Con lei questo non poteva accadere.” Campione d’incassi negli Stati Uniti ( appena uscito ha incassato ben 60 milioni di dollari), annoverato in una specifica classifica dedicata ai film musicali al quinto posto nonostante alcuni dubbi sulla sua effettiva qualità ( il primo è detenuto da un classico come La febbre del sabato sera), Step up sembra essersi guadagnato un posto di merito all’interno del genere grazie soprattutto alla preparazione musicale dei due protagonisti. Se Jenna Dewan ha iniziato a danzare dall’età di cinque anni, passando dal classico al tip tap ed al moderno, Channing Tatum, proprio come il suo personaggio, ha incontrato il ballo per le strade del suo quartiere, provando passi di freestyle visti al cinema nei garage con i suoi amici. ” La danza ha accompagnato ogni momento della mia vita – continua la Dewan – mi ha dato la possibilità di esprimere me stessa, portandomi in posti incredibili ed aprendomi le porte del cinema.”

In modo diverso Channing deve molto a questo talento del tutto naturale che, per l’occasione, è stato ulteriormente forgiato e raffinato da intense sedute con il coreografo di hip hop Jamal Sims. “Tutto mi sarei aspettato tranne che finire in un film musicale. La danza non è stata parte integrante delle mie giornate, ma ha rappresentato un grande aiuto negli anni difficili in cui veramente non sapevo che cosa avrei fatto del mio futuro. Credo soprattutto nell’importanza e nella necessità di queste scuole d’arte, che offrono incredibili possibilità per realizzare i propri sogni e coltivare talenti.” Come lo stesso Robert Altman aveva notato durante le riprese del suo The Company, i ballerini si sentono degli artisti superiori agli altri proprio perché capaci di esprimersi attraverso il linguaggio universale del corpo e del movimento, intessendo un dialogo che conquista spesso al di là di battute e sceneggiature e che è capace di veicolare messaggi ben precisi. Nel caso specifico di Step Up se ne deduce la figura vincente dell’eroe controverso che, nonostante le difficoltà iniziali riesce a carpire gloria e soddisfazioni. Ma continuare a raccontare storie la cui finalità è il successo, continuando ad escludere l’insuccesso, è veramente così necessario e realistico? ” Non è facile vivere e riuscire ad emergere in una città come Los Angeles – confessa Jenna – ma se lavori sodo e fai i passi giusti i successi arrivano. E non sto parlando solo del grande film, ma anche, nel caso specifico di un ballerino, di un video o di una scrittura a teatro. E’ importante mostrare le storie di chi ce la fa, ma soprattutto far capire ai più giovani che questo avviene attraverso del duro lavoro.” Dello stesso parere è Channing Tatum: ” E’ necessario far vedere che il successo è possibile, ma altrettanto importante è far capire che questo avviene solo in seguito ad un duro e costante impegno. C’è gente che è convinta di meritare il successo, ma non fa assolutamente nulla per conquistarlo. E’ importante mostrare il percorso di quei pochi che ce l’hanno fatta impegnandosi a fondo.” Ed a conti fatti i due ragazzi sembrano proprio cercare con tenacia il loro posto al sole. Channing, dopo essere stato notato come volto nuovo in uno spot della Mountain Dew nel 2002, ha ricevuto delle critiche positive durante il Sundance per la sua partecipazione nel film Guide to Recognizing Your Saints, e successivamente per il ruolo di Duke in She’s The Man accanto ad Amanda Bynes. Da parte sue la Dewan, dopo un inizio dedicato tutto alla danza, si è lasciata sedurre dal cinema con un esordio accanto ad Antonio Banderas in Ti va di ballare, per poi apparire in The Grudge 2accanto a Sarah Michelle Gellar e Amber Tamblyn. A questo non rimane che stare a guardare gli sviluppi futuri.

di Tiziana Morganti