Esilarante commedia degli equivoci

Quanti segreti si possono nascondere in una famiglia? In casa della guardia carceraria Vince Rizzo, a City Island, tranquillo villaggio di pescatori del Bronx “attaccato” da un ponte alla nevralgica New York, ciascuno ha qualcosa da nascondere. Segreti e risate potrebbe chiamarsi questa commedia interpretata da un sorprendentemente divertente Andy Garcia, protagonista appunto di City Island, scritta e diretta a puntino dall’indipendente Raymond De Felitta che Mikado porterà il 25 giugno nei nostri cinema. In casa Rizzo tutti fumano di nascosto, sul tetto o in giardino, ma questo sarebbe il meno. La figlia universitaria arrotonda ballando di nascosto la lap-dance, il piccolo di casa ha una passione smodata per le grassone che scova, a pagamento, di notte, su Internet. Il capofamiglia però batte tutti.

Dice che va a giocare a poker invece frequenta una scuola di recitazione. Ma non è tutto: in carcere scopre che un giovane detenuto è suo figlio illegittimo, se lo porta a casa con una scusa e lui per poco non gli seduce la moglie. Vince confessa questo suo segreto alla partner che recita al suo fianco, lei lo spinge a fare un provino con Scorsese e De Niro, lui lo passa, la ingaggia come manager e se la porta a casa, dove però sua moglie, credendo sia la sua amante, ci si accapiglia, davanti al figlio di lui illegittimo e quasi suo amante che, scoperto il segreto della figlia adolescente, la riporta a casa discinta e ammanettata. E dopo una rissa collettiva esilarante i nodi vengono tutti al pettine. La figlia del film, Dominik Garcia-Lorido, è la vera figlia di Andy Garcia, che ha trovato entusiasmante recitare al suo fianco, ma il papà se l’è data a gambe per non vederla girare le scene un po’ spinte nel night.

Bravo tutto il cast, con Steven Strait, Julianna Margulies, Ezra Miller e Emily Mortimer. De Felitta ha preso in prestito il motto di George Bernard Shaw: «Se non puoi liberarti degli scheletri di famiglia, tanto vale ballarci insieme» dando vita a una pellicola, costata sei milioni di euro e già uscita negli Stati Uniti il 19 marzo scorso (dove ne ha incassati altrettanti) che ha tempi e dialoghi teatrali, suscita risate spontanee per l’ingarbugliarsi delle situazioni, con tanto di suspence finale e un liberatorio happy end. «Mi sono impegnato a esplorare il mistero che mantiene in vita una famiglia – spiega il regista -, a indagare su come il nostro passato, spesso doloroso, non smetta mai di entrare nelle nostre vite presenti e future. Non è mai troppo tardi per cambiare e scoprire chi sei veramente». A livello stilistico De Felitta è stato influenzato da Woody Allen, James L. Brooks e dal nostro Pietro Germi che,  spiega, «Era in grado di rendere reale e divertente ogni situazione spiacevole, mantenendo sempre un volto impassibile».