National Geographic ha reso pubbliche oggi le immagini esclusive dalla prima camera funeraria completamente intatta dell’antico Egitto. Un team di archeologi guidato dal dottor Ramadan Hussein dell’Università tedesca Eberhard Karls di Tubinga, in collaborazione con il Ministero delle Antichità egiziano, ha scoperto, nel profondo delle sabbie della necropoli di Saqqara, a meno di un’ora di auto a sud del Cairo, il complesso funerario risalente al 600 a.C. La nuova serie in quattro parti Mummie: Misteri nelle Piramidi  prodotta per National Geographic da BBC Studios, mostra le immagini del team impegnato nell’esplorazione delle camere sotterranee e l’apertura di 4 sarcofagi sigillati da 2.600 anni.

In onda su National Geographic (Sky 403) dal 4 giugno, il giovedì alle 20.55 la serie segue il lavoro della squadra diretta da Hussein, composta dall’egittologa Salima Ikram dell’Università Americana del Cairo, l’esperto di mummie Stephen Buckley dell’Università di York, l’archeologo digitale Matthias Lang dell’Università di Tubinga, il geoingegnere Ayman Hamed dell’Università di Suez e il paleoradiologo Sahar Saleem dell’Università del Cairo. Lo speciale sarà trasmesso in 142 paesi del mondo e 43 lingue.

Questa scoperta non ha solo portato alla luce il primo complesso funerario con aree dedicate alla rimozione di organi, all’imbalsamazione e alla sepoltura, ma permette di saperne di più sulla morte, e sul business ad essa collegato, nell’antico Egitto. Gli ultimi test scientifici e scansioni delle tombe e dei resti dei defunti aggiungono preziose informazioni sui riti sacri e sui commerci che si tenevano in questo spazio sotterraneo.
“La tomba contiene mummie sia di ricchi che poveri, nonché informazioni sui beni offerti – dichiara Hussein -. Le prove che abbiamo rinvenuto mostrano come gli imbalsamatori avessero un buon senso degli affari. Hanno riutilizzato le camere e rivenduto i sarcofagi per massimizzare la capacità del complesso”.