Immigrazione, lotta politica, criminalità del territorio senza fare distinzioni tra buoni e cattivi, sono i principali temi raccontati a tinte forti, senza conformismo, nella seconda stagione di Suburra, il realistico crime thriller mozzafiato seguito in tutto il mondo, in onda dal 22 febbraio su Netflix che l’ha prodotto con Cattleya, Bartlebyfilm in collaborazione con Rai Fiction.
Otto nuovi episodi, tratti dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, diretti da Andrea Molaioli e Piero Messina, nei quali l’ottima squadra di sceneggiatori capitanati da Barbara Petronio ha messo a fuoco la più recente attualità criminale, gettando uno sguardo inedito e non ideologico su Roma.

Sulla scia della prima serie, tra le più viste per 72 settimane di messa in onda, che ha spopolato dagli Usa, alla Germania, al Vietnam, questa seconda stagione è ancor più accattivante. Gli autori hanno esplorato a fondo le emozioni dell’essere umano, aggiungendo passione ai personaggi e alle storie, che esplodono.
Girata in circa quattro mesi in oltre cento location tra Roma e dintorni, con 4 mila comparse e duecento veicoli di scena, risolleva le sorti delle consunte fiction televisive. Un “miracolo” dovuto alla forte concorrenza sferrata alle tv generaliste dalle neonate piattaforme, come Netflix, che creano opportunità per la tanto auspicata innovazione tecnologica, artistica e culturale. L’ aumento della concorrenza fa senza dubbio aumentare la qualità.

Decisivi nelle dinamiche del potere nei nuovi otto episodi saranno sempre Aureliano (Alessandro Borghi), il rom Spadino (Giacomo Ferrara), il poliziotto corrotto Lele (Eduardo Valdarnini), il potente boss Samurai (Francesco Acquaroli), il politico rampante Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), la spietata Sara Monaschi (Caudia Gerini), la sorella di Aureliano Livia Adami (Barbara Chichiarelli), la madre e la moglie di Spadino Adelaide (Paola Sotgiu) e Angelica (Carlotta Antonelli). Tra le new entry Nadia (Federica Sabatini),figlia di un piccolo boss di Ostia, la determinata poliziotta Cristiana (Cristina Pelliccia), lo speaker radiofonico Adriano (Jacopo Venturiello) scomodo alla malavita.

La storia è ambientata nei giorni che precedono le elezioni del nuovo sindaco della capitale, quando si fa ancora più serrata la battaglia tra criminalità organizzata, politici corrotti e alti prelati del Vaticano, sempre più affamati di soldi e potere. I protagonisti sono cresciuti, più combattivi e consapevoli dei loro ruoli, disposti a tutto per arrivare a mettere le mani su Roma. Le donne comandano, decidono, tramano, sono ancor più affamate di potere e sanno come ottenerlo.