Monet – Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi, la mostra in programma a Palazzo Ducale di Genova sino al 22 maggio, presenta oltre cinquanta opere, tra cui le celebri Ninfee e Le rose, alle quali Monet era intimamente legato, tanto da tenerle gelosamente custodite nella sua abitazione di Giverny. Ad accogliere il pubblico come in un onirico giardino lussureggiante appositamente creato, ci saranno anche Iris, Emerocallidi, Salice piangente, le varie versioni de Il ponte giapponese e la sua ultima e magica opera Le rose.
Un appuntamento da non perdere, perché espone eccezionalmente i capolavori del museo Marmottan, fornendo così un’occasione unica e irripetibile per vederne così tanti e tutti insieme.
L’illuminazione delle opere è dell’architetto Francesco Murano, che recentemente si è occupato anche delle mostre di Bill Viola e di Jago a Roma e di Chagall a Milano. Per valorizzare i quadri di Monet si è servito di una doppia illuminazione: “Una luce fredda sulle pareti che ospitano le opere e una luce calda e circoscritta sulle opere stesse, l’insieme delle due luci produce un miglior contrasto cromatico, riuscendo così ad enfatizzare le pennellate di Monet – spiega -. L’illuminazione dei paesaggi, e in generale dei dipinti che ritraggono la natura nel suo insieme, richiede una luce uniforme mentre le opere che raffigurano una persona hanno il focus sulla persona stessa e quindi, di solito, l’illuminazione non è uniforme perché privilegia il soggetto”.