Perché nel 1970 l’icona del rock Elvis Presley cercava insistentemente il riconoscimento dell’establishment americano? Lo racconta Liza Johnson nel film Elvis & Nixon con Kevin Spacey e Michael Shannon, nelle sale dal 22 settembre con Videa.

Si racconta che in una mattina di dicembre Presley si recò alla Casa Bianca chiedendo un incontro con il Presidente. Dapprima negato, l’incontro ci fu e Elvis, contravvenendo a ogni regola del rigido protocollo, instaurò un rapporto amichevole con l’uomo più potente degli Usa, offrendosi come agente segreto “aggiunto” della narcotici per sconfiggere la piaga della droga tra i giovani, suo accaniti fan.

Il film ritrae in modo ironico e a tratti divertente l’improbabile colloquio tra il cantante e il politico che, grazie alla spavalderia della star, man mano si trasforma da un impegno fastidioso ma doveroso cui il presidente non poteva sottrarsi vista la celebrità dell’interlocutore, a un amichevole scambio di informazioni e regali, con tanto di foto ricordo e autografi per la figlia di Nixon, fan sfegatata del cantante.

La sceneggiatura sottolinea l’assurdo confronto tra la carismatica leggenda del rock e il presidente degli Stati uniti meno rock’n’roll che ci sia stato, con scene fantasiose che completano le informazioni storiche note sulla vicenda. Molti fatti mostrati nel film sono accaduti veramente e gli autori hanno compresso alcune situazioni reali facendo convivere la veridicità dei personaggi e le verità emotive insieme ai fatti noti.

Più che un docu-drama il film è un bromance storico che prende spunto dal libro di memorie di Jerry Schilling, intimo amico di Presley e dalle note manoscritte durante la riunione dal consigliere di Nixon, Egil Krogh. Purtroppo le magistrali interpretazioni dei due protagonisti perdono parecchio mordente con il doppiaggio.