“….Hai appena scoperto che tutta la tua vita è stata un sogno e solo ora ti sei svegliata…” L’ultimo film della regista catalana Isabel Coixet mette in scena il dramma di una giovane donna che (ri)scopre la sua voglia di vivere fino in fondo le proprie passioni e i propri sentimenti nel momento in cui le viene diagnostica una malattia mortale. Il percorso esistenziale della giovane Ann (interpretata dalla bravissima Sarah Polley, già protagonista di due pellicole strepitose quali Il dolce domani di Atom Egoyan e di eXistenZ di David Cronenberg) è tutto in salita: vive con il marito sempre disoccupato e le due figlie in una roulotte nel cortile della casa della madre e di notte fa le pulizie nell’università di Vancouver. Questa monotonia si spezza quando le viene diagnosticato un cancro all’utero, malattia che terrà nascosta a tutti, esorcizzandola attraverso un nuovo sguardo nei confronti della vita. Imparerà ad amarsi di più, a dare più spazio ai suoi sogni troppo presto abbandonati per rispondere ai doveri di madre e moglie e a stabilire un nuovo rapporto con il mondo esterno: va a trovare il padre in carcere dopo un’assenza di dieci anni e incontra Lee con il quale vive una bellissima storia di amore e passione che la fa sentire viva proprio nel momento in cui sta morendo. Vita e morte, dunque, che si inseguono e diventano il pretesto narrativo per mettere in scena il travaglio di un’anima. Una storia essenzialmente di donne: caparbie, isteriche, disilluse e deluse dalla vita, con una sfrenata gioia di vivere ma pur sempre donne con una forte personalità. Una carrellata di personaggi femminili con caratterizzazioni psicologiche e fisiche a tutto tondo che riflettono la marca stilistica del cinema di Pedro Almodovar, produttore del film e affidate alla bravura di attrici del calibro di Amanda Plummer, Maria De Medeiros, Leonor Watling e della mitica “Blondie” Deborah Harry. La scelta accurata del casting artistico e il prevalente uso della macchina a spalla affidati a Isabelle Coixet al fine di stabile un rapporto più “intimo” con gli interpreti rivelano l’intenso lavoro fatto dall’autrice con gli attori. Menzione speciale alla colonna sonora che sottolinea le scene emotivamente più intense tra Ann e Lee affidate a celebri brani di repertorio tra cui la bellissima Senza fine di Gino Paoli.

di Natalia Sangiorgi