L’etoile argentina è in tour nei teatri italiani

Evita torna a Roma. Nel sessantesimo anno della sua morte, la prima etoile argentina Eleonora Cassano ne rievocherà la vita sul palcoscenico del Teatro Olimpico fino al 18 marzo per poi proseguire il tour italiano a Ferrara (il 20 al Teatro Nuova Fiera), Torino (il 22 al Nuovo), Milano (il 23/24/25 Al Teatro della Luna di Assago), Bologna (il 27 al Teatro delle Celebrazioni).

La star della danza classica e contemporanea darà l’addio alle scene portando Evita La Duarte in giro per il mondo. Un  emozionante spettacolo di danza-teatro che ripercorre la parabola della vita della first lady sudamericana con le suggestive, essenziali scenografie di Lucia Trevisacce e Carlos Busmanate, le incisive musiche originali (classiche e pop) di Sergio Vainikoff, un nutrito e affiatato corpo di ballo e un video dell’epoca (girato 65 anni orsono durante una sua visita a Roma dall’Istituto Luce).

Creato e diretto dalla coreografa Silvia Vladimivsky su misura per la Cassano (da un’idea di Lino Patalano) questo particolare musical è partito dall’Argentina lo scorso settembre, toccherà i principali paesi di Europa, Asia, Africa per concludersi a dicembre con un mega spettacolo all’Obelisco di Buenos Aires. La vita di questa carismatica donna che cambiò la vita degli argentini nel XX secolo, non viene riproposta dal punto di vista storico ma vuole esaltarne la forza dell’anima, il suo essere donna in un momento in cui fu necessario aprire uno spazio al mondo femminile nella coscienza di massa.

Un viaggio che comincia con uno sguardo speciale sulla giovane donna insicura che lascia il paese per la grande città dove conoscerà la fame, fino al suo culmine, moglie del generale Peron, che rifiuta di adagiarsi nei fasti del suo ruolo ma si schiera al fianco del suo popolo, fino a crollare sfinita dalla malattia nel 1952, a soli 33 anni. In questa nuova versione dello spettacolo si accentua il rapporto con i due uomini più importanti della sua vita: il fratello Juan Duarte e il marito Juan Domingo Peron, la sua lotta per migliorare la condizione di vita della classe operaia, che chiamava “i miei descamisados” per i quali sfidò la potente aristocrazia, i militari, la chiesa cattolica.

Fu e rimane un mito per le donne argentine, che grazie a lei ottennero nel ’47 il diritto di voto, e non solo.