Una originale commedia di sentimenti, stravagante e divertente, l’ha scritta, diretta e interpretata John Turturro (ispirandosi al romanzo I Santissimi di Bertrand Blier) che l’ha presentata alla Festa del Cinema di Roma col coprotagonista Bobby Cannavale. Nel film Jesus Rolls – Quintana è tornato, nelle sale dal 17 ottobre con Europictures, l’attore torna a indossare i panni dell’irriverente campione di bowling già interpretato in un cameo nel cult Il Grande Lebowski dei fratelli Coen. Accusato di pedofilia, rinchiuso a Sing Sing, scontata la pena, si unisce all’amico ex detenuto Petey (Cannavale) e insieme partiranno non si sa bene per dove o in cerca di che ma all’ insegna della totale libertà. Due squinternati, moderni Don Chisciotte e Sancio Panza cui si unirà la frigida Mary (Audrey Tautou).
Un ruvido, gustoso, irriverente road movie ricco di incontri con personaggi altrettanto stravaganti, come la mamma di Jesus che non disdegna l’amore a pagamento (Sonia Braga), una ex detenuta depressa e vogliosa (Susan Sarandon) e suo figlio Jack anche lui fresco di galera (Pete Davidson) e un gustoso cameo di Christopher Walken. Il trio si troverà a fare i conti con un folle parrucchiere armato di pistola, con la legge e con la società. Il loro viaggio si trasformerà presto in una fuga continua durante la quale si svilupperà una particolare dinamica che da amicizia evolverà in una storia d’amore fuori dagli stereotipi convenzionali. La compositrice Emilie Simon ha cercato di sottolineare il carattere femminile della storia con la colonna sonora che parte dai Gypsy King, mischiando poi salsa, flamenco, musica elettronica per stimolare i sentimenti dei protagonisti. “Questi personaggi disperati non smettono mai di cercare se stessi, ho cercato con la musica di tirar fuori la loro vulnerabilità, il risvolto romantico” racconta presentando il film a Roma con Turturro, Cannavale e con la montatrice Simona Paggi, che a sua volta ha messo in risalto il lato donna della pellicola.

Turturro, cosa l’ha colpita di questa storia?
Il gioco delle parti. Dà voce a chi non ce l’ha. I protagonisti sono due emarginati un po’ infantili ma generosi che non sanno cosa vogliono, che cercano di sopravvivere. Si aiutano, creano un trio, che nella commedia funziona sempre, scoprono e amano una donna che non ha ancora scoperto l’amore. Come i due personaggi di Cervantes cercano la libertà, ma quanto è dura essere liberi. Non seguono le regole e questa scelta determina il ritmo del film.

Questo Jesus non ha molto in comune con il personaggio del Grande Lebowsky
L’ho inventato io una trentina di anni fa, i Coen me l’hanno “rubato” e ora io l’ho rivisitato con Cannavale.

Affronta in modo singolare la sessualità maschile
In tutti i miei film ho parlato delle varie facce dell’amore. Gli uomini pensano di soddisfare le donne ma non sempre ci riescono. Qui la loro sessualità è fluida.

Ma c’è anche un aspetto del femminile molto particolare
La pellicola celebra l’universo femminile, le tre donne della storia ne rappresentano i diversi aspetti. Di sesso si parla molto in questa vicenda, rappresenta una grande parte della nostra vita, è bello giocarci.

Che ruolo ha Mary tra i due uomini?
E’ un po’ il cervello di questa piccola “famiglia”, è la prima volta che qualcuno la tratta bene, anche lei cerca la libertà, come tutti noi.