In occasione delle celebrazioni mondiali per il quinto centenario della scomparsa di Raffaello Sanzio, Roma rende omaggio al sommo artista del rinascimento, che nella città eterna espresse al massimo il suo formidabile talento artistico e dove morì improvvisamente a soli 37 anni, con una impareggiabile mostra intitolata RAFFAELLO1520-1483, visitabile fino al 2 giugno alle Scuderie del Quirinale
Esposti per la prima volta più di cento capolavori dell’artista urbinate tra dipinti, disegni, cartoni, arazzi, progetti architettonici, affiancati da altrettante opere di confronto e di contesto (sculture, manufatti, codici, documenti, preziosi capolavori di arte applicata) per un ammontare complessivo di 204 opere in mostra. Un evento unico che mira a restituire il valore universale della sua arte.

La rassegna di ampiezza mai tentata finora, curata da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro, presenta capolavori provenienti dai più importanti musei e collezioni internazionali.Un’occasione irripetibile per vedere riunite opere celeberrime come la Madonna del Granduca e la Velata provenienti dagli Uffizi, la grande pala di Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba dalla National Gallery di Washington, la Madonna della Rosa dal Prado, la Madonna Tempi dalla pinacoteca di Monaco di Baviera, dipinti iconici come il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con un amico dal Louvre. Non mancano i ritratti dei due papi che consentirono a Raffaello il suo immenso potenziale artistico: Giulio II, arrivato dalla National Gallery di Londra e Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi fresco di restauro ad opera dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze che ne ha restituito la nettezza cromatica originale.

Nella città dei papi Raffaello visse dal 1509 al 1520, undici anni intensi e prolifici durante i quali poté esprimere il suo talento in forme nuove e sperimentali che lo consacrarono al pari di Michelangelo il massimo artista del Rinascimento maturo. La mostra presta particolare attenzione a questo fondamentale periodo, pur descrivendo per intero, in chiave monografica, tutta la sua vasta e articolata produzione creativa. Raffaello fu chiamato per studiare e conservare le vestigia della Roma antica, sovrintendere il grandioso cantiere della Basilica di San Pietro, perfezionare lo studio e il metodo della pittura, fino alla sua improvvisa e immatura scomparsa.
La mostra ripercorre a ritroso tutta l’avventura creativa dell’artista, da Roma a Firenze, all’Umbria fino alle radici urbinati. Un travolgente flash-back che parte da una spettacolare riproduzione a grandezza naturale della sua monumentale tomba al Pantheon, dalla morte verso la grazia e la leggiadria di un artista unico.