Dopo i fasti del claustrofobico horror The Descent – Discesa nelle tenebre, diretto dal bravo Neil Marshall, esce nelle sale italiane Il nascondiglio del diavolo, film di tensione che sembra riprenderne sia l’ambientazione che la presenza di mostruose creature, esordio alla regia del lungometraggio per Bruce Hunt, attivo nel mondo degli spot pubblicitari e delle seconde unità. Al centro della vicenda troviamo una spedizione di speleologi, guidata dai fratelli Jack e Tyler, che, penetrata in una grotta sotterranea al di sotto di un’abbazia del Duecento, finisce per trovarsi faccia a faccia con mostruose, letali creature, pronte a divorare chiunque intralci la loro strada. Purtroppo, però, il lungometraggio di Hunt non riesce in alcun modo a reggere il confronto con l’opera di Marshall che, a partire dall’accurata descrizione psicologica delle protagoniste, presenta uno script decisamente superiore.

In The Cave (così s’intitola in patria il film) i momenti di orrore e tensione sicuramente non mancano, ma il tutto all’interno di uno spettacolo eccessivamente fracassone, assemblato per mezzo di un montaggio frenetico ed isterico, soprattutto nelle sequenze di morte, che il più delle volte non fa altro che infastidire la visione. Le scenografie di Pier Luigi Basile (nel suo vasto curriculum troviamo sia titoli demenziali del trash tricolore come Il trafficone, che blockbuster del calibro di Black Hawk Down), invece, le quali non possono non ricordare Viaggio al centro della Terra, risultano molto curate e suggestive, merito anche della darkeggiante fotografia di Ross Emery. Insomma, uno spettacolo veloce, senza infamia e senza lode, che si lascia tranquillamente guardare, nonostante i ritmi non proprio incalzanti, tra computer graphic ed atmosfere cupe. Ma quanti ricorderanno cosa hanno appena visto una volta abbandonata la sala cinematografica?

di Mirko Lomuscio