Dal 7 marzo nei cinema il film con De Niro e la bella Jennifer Lawrence

La vita non va sempre secondo i piani, e talvolta, a dispetto delle apparenze, riserva qualche lato positivo. Soprattutto per Pat Solatano che, dopo mesi in istituto psichiatrico per aver massacrato l’amante della moglie sorpreso in casa sua e dopo aver patteggiato la pena, torna dai genitori, deciso a ricostruirsi una vita e a riconquistare l’ex consorte. Parte da qui il film Il lato positivo (con la premiata all’Oscar Jennifer Lawrence) scritto da David Owen Russell che dirige anche l’eccezionale cast, all’uscita italiana il 7 marzo con Eagle Pictures, ha incassato 1.241.371, secondo anche per media copie.

Una commedia amara, che strappa però parecchi sorrisi grazie anche alle strepitose interpretazioni di Bradley Cooper, nei panni del figlio squilibrato e di Robert De Niro, il padre maniaco del football e delle scommesse, non proprio lieto di riaverlo in casa, che vorrebbe coinvolgerlo nei suoi hobby maniacali. La stramba convivenza, sempre sul filo del rasoio, si complica ancor di più quando Pat fa amicizia con Tiffany (J. Lawrence), anche lei mentalmente disturbata, che si offre di aiutarlo a riconquistare l’amata in cambio di un favore per lei molto importante: farle vincere una gara di ballo. Il loro rapporto prenderà dunque una piega inaspettata, aprendo uno spiraglio di luce nelle loro vite segnate.

Un’altra bella prova di riscatto per il cinema americano, che dimostra come si possano affrontare al cinema con leggerezza e tenerezza, senza scadere in pietismi sdolcinati e luoghi comuni, temi spinosi come l’alienazione, la solitudine, le fissazioni che ti possono rovinare la vita. Un film ben scritto, con l’istrionico De Niro e il più giovane Cooper che si calano con naturalezza in situazioni drammatiche con inattesi risvolti comici, dando vita a un quadretto familiare carico di sentimenti, dove anche la madre (Jacki Weaver), all’apparenza l’unica normale, si rivela paciosamente ‘complice’ delle stramberie dei congiunti che, con la complicità di altri personaggi borderline, ce la metteranno tutta per realizzare i loro sogni.

«Sidney Pollack mi fece leggere il libro prima che girassi The Fighter, lo trovai ricco di personaggi intensi e autentici, sottoposti a grandi pressioni – racconta  Russell -. Scenari che mi hanno sempre attratto, che descrivono rituali diversi ma sentimenti universali, come il bisogno d’amore». Ha pensato subito che Cooper avesse la vulnerabilità di Pat Solatano ed è rimasto senza parole vedendo il provino di Jennifer su Skype. «Mi piace molto poter sbirciare nelle vite delle persone che tentano di affrontare la realtà compiendo spesso sforzi commoventi e sovrumani prima di riuscire a sfangarla».