Il vento della passione e della speranza soffia su Canale5 con Furore, il melò vintage a sfondo sociale e tinte gialle prodotto da Ares Film che chiude la stagione Mediaset, in onda in sei puntate dal 14 maggio in prima serata.
Alessio Inturri dirige il ricco cast in cui capeggiano i due protagonisti Francesco Testi e Massimiliano Morra, Angela Molina, Luigi Maria Burruano, Stefano Dionisi, Giuliana De Sio, Alessandra Martinez, Elena Russo,Tullio Solenghi, Sergio Arcuri, Yari Gugliucci, contornati da una schiera di belle e giovani donne tra cui Cosima Coppola, Martina Pinto, Adua Del Vesco, Clotilde Esposito e la promettente attrice in erba Aurora Giovinazzo.
Raramente le fiction proposte dalla tv commerciale affrontano temi sociali come, in questo caso, la migrazione dalle campagne del sud alle più ricche e industrializzate città del nord Italia alla fine degli anni ‘50, tra l’insofferenza degli abitanti locali verso i “terroni” nuovi arrivati. Una forma di razzismo mai del tutto sradicata, oggi acuita dagli sbarchi degli extracomunitari.

Un tema che ha lasciato il segno nel napoletano Alberto Tarallo, produttore della serie, che nel ’58, approdato a soli due anni con la famiglia in Liguria, subì le angherie dei compagni dell’asilo gestito dalle suore di San Vincenzo. “Per i meridionali era molto difficile vivere serenamente – ricorda -, anche se la mia era una colonia molto forte, solidale”. Ha dunque voluto raccontarla in Furore, una serie ben scritta e interpretata, girata in diciotto settimane sulla costiera ligure, con un budget, sottolinea Tarallo, di un terzo inferiore a quello messo in campo per analoghe produzioni dalla Rai. Protagonista la famiglia Licata (Molina, Testi, Morra, Giovinazzo)che dalla Sicilia oppressa dalla carestia raggiunge un parente in Liguria, in cerca di lavoro e di una vita più dignitosa. I destini dei due giovani capifamiglia (Testi e Morra) si intrecceranno con quelli dell’ impetuosa Sofia (Russo), napoletana male accetta dalle dame locali e moglie mal sopportata dello spietato commendator Schivo (Dionisi); della misteriosa Concetta (Coppola), dell’impetuosa sindacalista Irma (De Sio).

Il loro primo, disastrato alloggio sarà al “budello“, un ghetto nel quartiere più fatiscente della periferia, affollato da altre centinaia di emigranti. In questo mondo ostile, carico di pregiudizi, nasceranno passioni, gelosie e vendette implacabili.