Realizzare lo spin-off di un film si rivela spesso più disastroso di qualsiasi sequel, lo abbiamo visto con Catwoman e ora ne troviamo conferma con Elektra di Rob Bowman. Se poi il film di partenza è già un’immondizia di per sé, come nel caso di Daredevil, a mio avviso il peggior adattamento di un fumetto per il cinema, si ha la necessità di staccarsi completamente e di creare nuove atmosfere e personaggi. Così è in Elektra dove alla location metropolitana se ne preferisce una piuttosto rurale; a ridicoli “villain” come Kingpin e Bullseye, si sostituiscono personaggi di un fascino irresistibile come l’esotico Kirigi, l’imponente Stone (capace di scrollarsi di dosso pallettoni di fucile come briciole di pane), l’artistico Tattoo e la ‘femme fatale’ Typhoid Mary, in grado di uccidere tutto ciò che tocca. Come sorta di risarcimento cinematografico dopo l’esperienza Daredevil, questo film nasce dalla consapevolezza di aver dato rilievo, nel mondo creato da Frank Miller, al personaggio sbagliato.

A inizio film troviamo Elektra Nachtios piuttosto stressata (ma per un resuscitato non deve essere affatto facile) contare i passi e disporre oggetti con una cura maniacale e, soprattutto, killer su commissione. È lungo il corso della pellicola che si nota il suo processo di “umanizzazione” fino al punto in cui il clan ninja noto come “La mano” la incaricherà di far fuori un vedovo con la sua figlia adolescente, e la sua coscienza tornerà quindi a farsi sentire. La guerriera armata dei caratteristici pugnali sai si erge quindi a difesa della famigliola (con immancabile infatuazione del papà) scontrandosi contro esseri soprannaturali e guerrieri nati dalla fervida fantasia di Miller. La forte presenza di effetti digitali visivi arricchisce l’unico punto di interesse di questo film, le scene di combattimento, dalla prima comparsa della protagonista che porta a termine una delle sue “missioni”, alla scena lesbo con Typhoid Mary, al duello finale tra le lenzuola svolazzanti nel salone di casa Nachtios. Pellicola scorrevole di puro intrattenimento per amanti delle arti marziali, del fumetto e di Jennifer Garner, categoria in forte prevalenza maschile.

di Alessio Sperati