Sono più di una dozzina, e per ogni gusto, le pellicole in sala da questa settimana

Con Tutti i nostri desideri dell’acclamato regista di  Welcome Philippe Loiret (già da noi recensito nei giorni scorsi) ai primi posti segnaliamo il tenero e ruvido Sister (Orso d’Argento a Berlino) della svizzera Erica Meyer (discepola dei Dardenne) che mischia con abilità e poesia il tormentato e morboso rapporto tra un ragazzino e la squinternata sorella maggiore, con l’ipocrisia del mondo che ruota intorno a una ricca stazione sciistica svizzera. Il giovane protagonista fugge ogni giorno dalla squallida quotidianità di una vita senza lusso e con poco amore, per salire nel “paradiso” dei ricchi, dove per sbarcare il lunario e far colpo sulla disincantata e distratta sorella, si dedica al furto con destrezza di pregiati sci e costosi accessori.

Di tono decisamente più leggero, divertente e garbata la commedia nostrana 100 metri dal Paradiso di Raffaele Virzillo, che ruota intorno alla folle idea di un monsignore (fissato nel cercare nuovi e più moderni modi per far comunicare la chiesa con la gente) che vuole creare la Nazionale del Vaticano per far partecipare il figlio di un suo caro amico, promessa dell’atletica, alle Olimpiadi di Londra 2012.

Profondamente poetico anche il desolato Silent Souls del russo Aleksei Fedorchenko. Un “on the road col morto” che ci rende partecipi dei suggestivi rituali funebri, a noi sconosciuti, dell’antica cultura Merjia cui il fedelissimo Miron si atterrà per dare l’estremo saluto alla propria amata.

Rispecchiano invece l’attualità il film-inchiesta di Luca Merloni Disoccupato in affitto e Workers – Pronti a tutto di Lorenzo Vignolo, instant-movie sulla crisi, che illumina l’universo dei precari pronti a resistere. Anche il protagonista di Isole di Stefano Chiantini (Ivan Franek) è in disperata caccia di un impiego e in suo soccorso arriva una giovane donna (Asia Argento) diventata muta dopo un grave lutto familiare. Il richiamo di Stefano Pasetto con Sandra Ceccarelli e Francesca Inaudi, racconta invece una love-story tutta al femminile. Non manca il richiamo alla guerra in Afghanistan in Special Forces – Liberate l’ostaggio di Stephan Rybojad, raro esempio di war-movie francese, con Diane Kruger e Djimon Hounsou.

Sul fronte del fantasy le pellicole Chronicle, diretta da Josh Tank e Akira. Da segnalare anche il documentario collettivo Napoli 24 firmato da 24 registi (tra cui Sorrentino) che raccontano, ciascuno in tre minuti, una città in movimento, inesorabilmente viva. Ma il più atteso è stato l’assai gustoso e ironico Dark Shadows di Tim Burton, tratto da una soap opera horror della ABC andata in onda tra gli anni ’60 e ’70, con Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Michelle Pfeiffer ed Eva Green. Ambientato nella seconda metà del Settecento racconta la storia dei coniugi Collins col giovane figlio Barnabas (Depp) che salpano da Liverpool per iniziare una nuova vita in America. Venti anni dopo Barnabas,  diventato padrone della città di Collinsport nel Maine, spezza il cuore di Angelique, una vera strega bella e perfida (l’ex Bond girl Eva Green) che lo trasforma in vampiro e lo seppelisce vivo. Due secoli dopo la sua bara viene casualmente dissotterrata e Barnabas torna alla vita, nel 1972, in un mondo decisamente cambiato. A Collinwood Manor, la sua grande e ormai decaduta magione, conoscerà i suoi sconclusionati discendenti, ognuno con i propri oscuri segreti.

Tre anni fa Johnny Depp ha acquistato i diritti della serie e l’ha consegnata a Tim Burton che ha trasformato la storia in una fantacommedia gotica, a metà tra la Famiglia Addams e il Dracula di Coppola, con divertenti gag e trovate geniali. «Siamo negli anni ’70, un’epoca strana – spiega Tim Burton -, di passaggio generazionale e surreale. Per me e per Johnny un periodo di transizione dall’infanzia all’adolescenza. A distanza di più di vent’anni dal nostro primo set (Edward mani di forbice), continuo a  pensare che ci sia qualcosa di speciale in lui, riesce ancora a stupirmi». Il film, distribuito in Italia da Warnes Bros., deve al musicista Danny Elfman la perfetta colonna sonora tutta con musica anni Settanta.

Tornato dalle tenebre, Barnabas ha un chiodo fisso: restaurare l’antica gloria dei Collins, con il supporto dalla “matriarca” Elizabeth, nei cui cinici panni si cala alla perfezione Michelle Pfeiffer, da piccola anche lei fan della serie tv. «Correvo a casa da scuola per non perdere una puntata – ricorda -. Era una serie completamente diversa dalle altre, faceva paura anche se veniva trasmessa di giorno. Tim ha fatto un ottimo lavoro, un omaggio alla serie con la sua visione e molta ironia». Ottima l’interpretazione di Chloe Moretz (la figlia adolescente di Elizabeth), la quindicenne prodigio ormai star dei film horror, orgogliosa di esser stata scelta da Burton per la parte e di aver lavorato a fianco di Depp: «Sono persone meravigliose e generose – sostiene – mi hanno incoraggiata tantissimo. Quanto alla mia inclinazione cinematografica, mi piacciono le sfide e i miei genitori mi aiutano molto».