“Non farò più cinepanettoni ma amatriciane!”. Lo annuncia tra il serio e il faceto l’attore Chritian De Sica alla presentazione del libro Brooklyn Man, La guida insolita alla cucina di New York di Francesco Panella, rampollo dell’Antica Pesa,uno degli storici ristoranti trasteverini che gestisce col fratello Simone “mago” dei fornelli, ora con eccellente succursale nella Grande Mela. Con lui l’attore romano vorrebbe infatti aprire un ristorante a Los Angeles, dove ha messo su casa per star più vicino al figlio Brando che studia negli States.

“Soprattutto mi piace mangiare” esordisce l’autore del bel volume pubblicato da Newton Compton, che ha voluto completare l’esperienza televisiva su Gambero Rosso Channel, trasferendo i suoi viaggi tra i quartieri newyorkesi dal piccolo schermo all’editoria. Ne è nata questa corposa, dettagliata, coloratissima guida su dove e come rifocillarsi al meglio nei locali pluristellati di Manhattan, Brooklyn, Staten Island, Queens e Bronx. Un viaggio affascinante e “goloso” alla scoperta dei segreti gastronomici della città, tra tradizione culinaria e contaminazioni fusion, con ricette, aneddoti e persone che hanno reso famoso un locale o addirittura un intero quartiere.
“Un libro per chiunque voglia andare alla scoperta della Grande Mela” spiega Francesco, che si è addentrato tra vicoli e mercati, da Little Italy a Chinatown. “E’ difficile girare tra i mercati cinesi con la telecamera – racconta – sentivi che volevano cacciarti ma c’erano cose incredibili, specie di pesci enormi, mai viste. Non ho trascurato il lato imprenditoriale del settore, che muove cifre enormi”. Per il suo nuovo ristorante americano ha scelto Brooklin perché, spiega, “a differenza di Manhattan puoi esprimere meglio il tuo talento. Oltre al cibo conta l’ospitalità che noi italiani sappiamo offrire”.

“Far sentire uno sconosciuto come se appartenesse a un luogo in cui non è mai stato è nel Dna di Francesco – scrive nella prefazione al libro il regista Paul Haggis, che l’ha conosciuto mentre girava un film a Roma ed è diventato assiduo frequentatore del suo ristorante-. Aprirne uno nuovo a New York era un azzardo ma il suo a Brooklyn ha avuto un successo immediato, vi sentite l’ospite speciale a casa di qualcuno. Francesco ha davvero arricchito la mia vita”.
“E’ un ragazzo di talento, fa piacere che porti l’Italia nel mondo in modo così competente” sottolinea l’amico Adriano Panatta presentando il libro. “Si veste come Renzi” esordisce Bruno Vespa, ospite dell’evento, commentando la foto dell’amico Francesco in copertina, con chiodo e occhiali scuri da vero “Brooklyn Man”. Che poi è la tenuta con cui lo si vede scorrazzare in moto alla scoperta dei segreti della città nell’omonimo programma televisivo che spopola sul canale 412 di Sky. “In prima pagina viene sempre chi fa meno – aggiunge ironico Vespa-, lui è il ‘front man’, suo fratello Simone si fa il mazzo in cucina. Francesco mi ha fatto sentire a Trastevere pure a Brookyn – ammette l’anchor man -, ha dato un’immagine particolare dell’Italia, della nuova generazione aperta, vulcanica, avvolgente, non dei giovani che devono andarsene ma che vogliono farlo, lui è coraggioso e ha sfondato subito. Il nostro guaio è che non riusciamo a fare squadra, accontentiamoci dei singoli come lui”.

“Nel libro racconto 27 storie diverse – spiega Francesco -, condite da ricette di piatti e di cocktail, la New York che ho avuto modo di conoscere attraverso il mio lavoro di imprenditore della ristorazione, la trasformazione dei vari quartieri”. Ci mostra dunque come sopravvivere a Brooklyn con l’hamburger perfetto, la cattedrale della bistecca, dove prendere un aperitivo da gentleman (con la ricetta del “vero” Manhattan), il fast food americano di livello. Non mancano le indicazioni per trovare il meglio di pub e liquor shop, di Sushi e Sashimi, della new wave del cocktail e pure della pizza, ma fatta a regola d’arte. Spazio anche al cibo mediorientale, messicano, indiano, sudamericano, al soulfood, allo street food, ai ristoranti a bordocampo o tra le gallerie d’arte di Chelsea, del Meatpaking riconvertito a meta del divertimento notturno, alle birrerie trandy, alle cioccolaterie.