Caravaggio come Batman. A trovare tanti punti di contatto tra l’artista seicentesco e l’uomo pipistrello eroe di fumetti e pellicole contemporanee è lo storico dell’arte Claudio Strinati presentando a Roma il film Caravaggio, l’Anima e il Sangue, diretto da Jesus Garces Lambert, prodotto da Sky con Magnitudo film e Nexo Digital che lo porterà in 350 cinema italiani il 19, 20 e 21 febbraio e poi andrà in giro per il mondo, in oltre 3.500 sale di sessanta paesi.
Un viaggio emozionante attraverso le opere e i tormenti di Michelangelo Merisi da Caravaggio, uno degli artisti più controversi e misteriosi della storia dell’arte, raccontato attraverso preziosissimi documenti originali mostrati per la prima volta sul grande schermo, tra cui querele e verbali dei processi a suo carico, l’inventario degli oggetti sequestrati nella sua casa e rappresentati nelle sue opere. Uno spaccato privatissimo dello spavaldo e tenebroso pittore, incline alle risse, il cui travagliato percorso è assai ben illustrato dai professori Strinati, Mina Gregori, Rossella Vodret.

Tre mesi di riprese tra Milano, Firenze, Roma, Napoli, Malta, le cinque città dove visse, lavorò e si rifugiò l’artista inseguito dalla giustizia, oltre quindici luoghi d’arte e 40 opere illustrate con evolute tecniche digitali, un team di produzione di oltre sessante persone per oltre 200 ore di girato per la prima volta nell’avveniristico 8k, che permette di carpire dettagli dell’opera non visibili ad occhio nudo, rendendo visibile persino la trama della tela. Sorprendente infatti l’impatto visivo con i quadri, che prendono quasi vita, dando la sensazione di poter toccare abiti, figure, dettagli, illuminati o messi in ombra dalle pennellate.

All’ io interiore di Caravaggio dà voce il frontman degli Afterhours Manuel Agnelli, mentre  la voce fuoricampo di Emanuele Merigliano ne racconta gli stati d’animo, spesso violenti, aiutando lo spettatore a entrare in contatto con la sua mente. “La sfida era esprimere le emozioni con la voce, ma mi sono divertito – racconta il musicista -. Lui era contraddittorio, era l’elemento dominante della sua libertà, in questo mi ritrovo, ma eviterei di fare paragoni tra la mia e la sua posizione. Oggi è disdicevole che un artista si serva del potere, di mecenati  e la qualità dell’ arte ne ha risentito. Caravaggio era tormentato da questo, ma allora lui rischiava la testa, io no”.
Per la sceneggiatrice Laura Allievi è stato complicato trovare le chiavi essenziali per unire il filone storico e filologico con la sensibilità dell’uomo, con l’arte. Ma c’è perfettamente riuscita, come l’autore della colonna sonora Matteo Curallo che ha fatto convergere due dimensioni contaminando la parte musicale classica con un linguaggio elettronico distorto.

Ma cosa hanno in comune l’artista e l’eroe dei fumetti?  “In questo film la potenza emotiva di Caravaggio è sviluppata in modo nuovo – spiega Strinati -. Come Batman non ha super poteri ma capacità artistiche sbalorditive, entrambi hanno perso giovanissimi e in modo ingiusto i genitori, sono ossessionati dal buio e dal male che combattono tutta la vita. La batmobile come le capacità pittoriche sono mezzi prodigiosi dettati dalla creatività, dalla fantasia”.