“A mia moglie Claudia. Sempre, tranne ore pasti”. Criptica, come ogni dedica posta all’inizio di un libro. Ma tutto è subito chiaro leggendo il titolo e il retro di copertina del terzo romanzo di Fausto Brizzi: Ho sposato una vegana, sottotitolo: una storia vera, purtroppo. Se nel film Notte prima degli esami, l’autore-regista romano raccontava la sofferta vigilia della sua maturità, stavolta narra in chiave tragicomica le avventure di un onnivoro (lui) perdutamente innamorato di una donna (la moglie-attrice Claudia Zanella) con abitudini alimentari che lui pensava destinate solo ai ruminanti.
“Sposare una vegana – spiega – ha conseguenze  imprevedibili. Puoi ritrovarti a brucare l’erba da una vaso sul terrazzo e sentirti in colpa per tutte le telline che hai mangiato nella tua ‘crudele’ vita precedente…”. Cerca quindi un briciolo di solidarietà anche dai giornalisti, presentando il libro nel suo studio “Sala giochi”, nel quartiere studentesco romano di San Lorenzo. Lei però vigila al suo fianco.

L’autore fa dunque il bilancio tra la sua vecchia, normale vita e quella nuova, da quasi del tutto convertito vegano. “Il salto totale non sono ancora riuscito a farlo – confessa -, talvolta l’ho tradita…con una spigola”. Non puoi non ridere sentendogli confessare che appena può (e lei non vede) si lascia andare a qualche peccatuccio, “ma solo a base di pesce”. Lei lo perdona, solo se reo confesso e se la ‘creatura’ l’ha pescata all’amo, nei nostri intonsi mari.
Ma non finisce qui. Claudia è pure una convinta salutista: “dovrei allenarmi ogni giorno come dovessi andare alle Olimpiadi- si lagna Fausto – sennò incorro nei periodi punitivi: 3 giorni di sole mele, o solo orribili bibitoni ‘molotof’ color palude. Lo racconto nel libro, in modo surreale”. Questa dieta gli ha migliorato la salute, ammette, ma non la vita sociale. “Se a cena da amici ci sono spaghetti alle vongole, lei li accusa di genocidio”.

E pesare che al primo appuntamento la portò nel ristorante paradiso di salumi e mozzarelle. “Mi disse: mi piaci tanto, peccato che morirai presto! Per Claudia anche un cappuccino e cornetto sono eccessi alimentari. Chi ha letto il libro comincia a mettere in discussione la mia intelligenza”. Però anche nel nuovo film in uscita a marzo Forever Young, in cui Brizzi ironizza causticamente sulla mania moderna dell’inseguire l’eterna giovinezza, lei sarà la figlia di Teocoli, inutile a dirlo, entrambi vegani, che tentano di “convertire” il povero Stefano Fresi.

Nel libro c’è l’esilarante racconto di quando lei, pure animalista convintissima, gli fece chiamare d’urgenza il pronto soccorso animali esotici per sapere come salvare un rettile ferito. Fu grande lo smacco nel sentirsi sbattere la cornetta in faccia quando rivelò trattarsi solo di una lucertolina azzannata dal gatto dei vicini. “Il libro è nato da un mio disagio familiare – spiega Brizzi -. Tutto quello che leggete è vero. E quando a fine febbraio nascerà la nostra prima figlia, siamo giunti a un compromesso: lei l’allatterà e io le darò il pesce”.
Finita la chiacchierata lei si gira e lui velocissimo ci adesca: “Se volete rilascio interviste private, a casa vostra, all’ora di pranzo o di cena”.