Sarà il potere il filo conduttore del Festival di Borgio Verezzi diretto da Stefano Delfino, che torna nel suggestivo borgo ligure alle porte di Savona dall’8 luglio al 24 agosto. Dieci spettacoli, otto dei quali in “prima nazionale”, un’anteprima e un evento speciale all’interno delle grotte. Un programma articolato in 22 serate, che propone drammi e commedie. Tra gli artisti in cartellone Lorella Cuccarini, Giampiero Ingrassia, Massimo Dapporto, Gianluca Guidi, Paola Quattrini, Vanessa Gravina, Emanuela Grimalda, Roberto Ciufoli, Alessandro Benvenuti, Emanuele Salce, Giancarlo Ratti.

“Superata la boa del mezzo secolo, la 51° edizione si proietta verso il futuro – spiega Delfino -. E lo fa, ancora una volta, all’insegna del rinnovamento nella tradizione, puntando cioè su testi contemporanei, spesso inediti o stranieri, senza trascurare però i classici, caratteristica delle sue origini, e coinvolgendo, oltre alla sede storica di Piazza Sant’Agostino, anche la suggestiva location delle Grotte di Borgio Verezzi, preziosa risorsa naturale e turistica del territorio comunale”.

Un ventaglio di proposte diversificate, con la speranza di soddisfare i gusti degli spettatori (oltre 11 mila paganti lo scorso anno. Aggiunge Delfino: “Ideato nel segno del sorriso anche quando affronta temi più profondi e impegnativi (la leggerezza della pensosità, citata da Italo Calvino nelle Lezioni americane) spazia tra autori di vari Paesi, propone com’è sua consuetudine qualche titolo noto anche per la trasposizione cinematografica e conferma come il Festival sia ormai diventato la ‘vetrina’ estiva di alcune delle novità che, nell’invernale, andranno in tournée, esportando quindi in tutta Italia il nome di Borgio Verezzi”.

La manifestazione rende quest’anno un duplice omaggio a Vincenzo Cerami, quattro anni dopo la scomparsa: con la prima versione teatrale de Un borghese piccolo piccolo, impreziosita delle musiche appositamente composte da Nicola Piovani e con l’edizione italiana de Le repasdes fauves (La cena delle belve), commedia francese dell’armeno VahèKatcha, nella traduzione di Cerami, fatta pochi mesi prima della morte.
Il programma completo su www.festivalverezzi.it