
La storia di una donna trans che vive in Polonia, che non si adatta alle norme sociali di una famiglia tradizionale e non si sente a casa nel proprio Paese. La propongono Malgorzata Szumowska e Michal Englert nel film “Questa sono io”, interpretato da Małgorzata Hajewska-Krzysztofik, nelle sale dal 29 maggio.
Al centro della vicenda c’è Aniela, che non ha diritti sul suo stesso corpo perché vive in un sistema che, sia dal punto di vista legale che sociale, deve ancora adeguarsi a un paradigma in evoluzione per quanto riguarda il riconoscimento di genere.
Il film, spiegano gli autori, parla anche di un’altra difficile transizione: quella che la Polonia ha vissuto negli ultimi quarant’anni. Una società che si era unita per abbattere un regime oppressivo e ora continua a opporsi all’introduzione di cambiamenti che sono ormai diventati una norma sociale in altre parti del mondo.
È un viaggio lungo più di quarant’anni, quello di Aniela, costretta a vivere metà della sua vita adulta nel corpo di un uomo, in un Paese che le rifiuta ogni suo più elementare diritto. Dall’adolescenza, vissuta come ragazzo, in una cittadina di provincia, all’incontro e al matrimonio con Iza, l’amore della sua vita, alla genitorialità e alla necessità di abbracciare la propria vera identità. Cosa sarà disposta a sacrificare pur di diventare la donna che già è?
“Speriamo che il nostro film aiuti le persone a capire cosa significa essere trans – sottolineano i registi -, che dia coraggio a centinaia di giovani che si identificano come trans ma hanno paura di condividerlo pubblicamente. Prima di tutto speriamo che sia da supporto a modifiche della legge che garantiranno una vita senza minacce”.