
Una malinconia riflessione sul carcere e sull’amicizia. La fa Mario Martone ripercorrendo alcuni momenti della vita della scrittrice Goliarda Sapienza nel film Fuori, unica pellicola italiana in concorso al Festival di Cannes, nelle sale dal 22 maggio. Protagonista un’intensa Valeria Golino, affiancata da Matilda De Angelis e Elodie. Tre attrici che riescono a dare spessore al tortuoso percorso di vita della romanziera scomparsa, tornata recentemente in auge con la serie tv tratta dal suo romanzo L’arte della Gioia, diretta e messa a punto proprio da Valeria Golino.
Sceneggiato con Ippolita di Majo, ispirato liberamente ai romanzi L’università di Rebibbia e Le certezze del dubbio, Martone punta la macchina da presa sull’ amicizia nata tra le tre giovani donne detenute. Ambientato a Roma nel 1980, quando Goliarda finisce in carcere per aver rubato dei gioielli e l’incontro con le compagne di cella si rivela per la scrittrice una sorta di rinascita. Tornata in libertà in una calda estate romana, Goliarda continua a frequentare le ex detenute Roberta (Matilda De Angelis) e Barbara (Elodie) stringendo con loro un legame profondo fatto di complicità e sorellanza. Ma è con Roberta, delinquente abituale e attivista politica, che Goliarda Sapienza stringerà un rapporto privilegiato grazie al quale la scrittrice ritroverà la gioia di vivere e la spinta a scrivere un romanzo lasciato per troppo tempo nel cassetto, L’arte della gioia.
Martone mescola i “dentro” e il “fuori”, il passato e il presente, con salti temporali, tra il periodo in cella, quello che precede l’arresto e il presente in cui Goliarda vaga in una Roma afosa e deserta. “Mi sono mosso senza costrizioni, lavorando su lunghe sequenze che non dovevano per forza approdare a qualcosa di concluso – spiega il regista –, lasciandomi andare alla deriva anch’io, portato dal vento delle donne protagoniste di questo film”. La scrittrice si muove senza sapere bene dove andare e chi è veramente, sospesa tra il suo mondo dei salotti della Roma bene e quello della prigione. A scuoterla da quel torpore malinconico è l’incontro con Roberta e Barbara, nella cui profumeria le tre amiche ricreano la loro cella. Si sentono perdute senza i ritmi del carcere, che davano un ordine alle loro vite sgangherate. Perfetta la scelta del cast, con una sorprendente Elodie che riesce a dimostrare la propria forza espressiva anche nella recitazione.